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Giulia Tramontano

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Gli accertamenti autoptici rivelano dettagli inquietanti sulla morte di Giulia Tramontano letteralmente travolta da una furia omicida

MILANO – Alessandro Impagnatiello ha colpito Giulia Tramontano con almeno 37 coltellate di cui due alla gola, mortali, che hanno reciso la carotide e la succlavia – l’arteria sotto la clavicola. La 29enne non sarebbe riuscita a proteggersi e le lesioni sul corpo della donna, incinta al settimo mese di gravidanza, non mostrano segni di difesa. Sono i primi elementi emersi dall’autopsia condotta venerdì e conclusasi intorno alle 15 all’Istituto di medicina legale di Milano sul cadavere della vittima del delitto di Senago.

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Gli accertamenti dei consulenti della Procura, coordinati dal professor Andrea Gentilomo, insieme a specialisti per la parte tossicologica ed entomologica, hanno rilevato ferite che si concentrano sulla parte alta del corpo nella zona del busto. Da quanto emerso non sarebbe stato colpito direttamente il feto e le lesioni parrebbero compatibili – ma servono ulteriori accertamenti – con il coltello da cucina con lama di pochi centimetri indicato dal compagno reo confesso.

Ci sarebbe una ferita da taglio anche in viso, all’altezza del sopracciglio, e due dietro sulla schiena. La lama ha perforato i polmoni. Indizi di accanimento che, sotto il profilo giuridico, aprono la strada all’aggravante della crudeltà, esclusa in prima battuta quando mancavano gli elementi alla gip di Milano, Angela Minerva, che ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere.

GIULIA TRAMONTANO TRAVOLTA DALLA FURIA OMICIDA DI ALESSANDRO IMPEGNATIELLO

Impossibile per ora fornire un orario certo della morte di Tramontano, avvenuta sabato 27 maggio nell’abitazione di via Novella 14. Il fuoco, appiccato due volte nella vasca da bagno e in cantina con alcol e benzina nel tentativo di disfarsi del corpo, ha provocato ustioni molto estese che hanno coperto le tracce, a cominciare dalle macchie ipostatiche, e alterato i tessuti.

Gli inquirenti, guidati dal Procuratore Marcello Viola, l’aggiunto Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo, la collocano fra le 19.05 – ultima immagine di Giulia ripresa dalle telecamere di sorveglianza – e le 21, l’orario indicato da Impagnatiello durante l’interrogatorio di convalida del fermo alla gip, spostando in avanti di almeno 30 minuti le lancette rispetto alla versione fornita nella prima confessione resa in caserma a Senago la notte fra mercoledì 31 maggio e giovedì 1 giugno. Serviranno ulteriori accertamenti. Come anche per le analisi tossicologiche alla ricerca di sostanze nel corpo dell’agente immobiliare originaria di Sant’Antimo.

In particolare si cerca il veleno per topi trovato nello zaino del barman 30enne che, qualche giorno prima dell’omicidio, ha fatto una ricerca sul web con la stringa ‘veleno topi umani’. La Procura di Milano ha rilasciato il nulla osta alla sepoltura di Giulia Tramontano dopo che in mattinata il legale della famiglia, Giovanni Cacciapuoti, ha dichiarato che “per avere la disponibilità della salma serve qualche giorno, anche per poter organizzare il rito funebre a Giulia e al piccolo Thiago. La metà della prossima settima speriamo di avere il corpo di Giulia per poter provvedere ai funerali.”

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