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Un avvio di giornata con 180 pazienti sulle barelle, incastrati nello spazio del pronto soccorso del Cardarelli; una serata con 80 ammalati, un centinaio in meno. E’ cambiata così la giornata nel maggiore ospedale di Napoli, da due giorni sotto i riflettori per la ribellione di medici e infermieri contro l’affolla – mento del pronto soccorso. Un risultato ottenuto grazie al piano d’emergenza attuato dal direttore sanitario Giuseppe Russo e varato dal direttore generale Giuseppe Longo, dopo giorni di estrema sofferenza culminati anche nell’ispezione dei Nas. Sono stati accelerati i controlli sui pazienti in attesa, molti dei quali dimessi; altri, trasferiti nei reparti di competenza per il ricovero; è stata poi recuperata una quota significativa di medici e infermieri trasferiti a lavorare nel padiglione B del Cardarelli, dove c’è un’altra sezione di osservazione breve intensiva che è ora più accogliente.

“Stiamo lavorando – ha detto il governatore Vincenzo De Luca – per risolvere questa emergenza e cancellare le immagini che fanno male». Riapertura a breve dell’ospedale San Giovanni Bosco, ma anche apertura di un nuovo pronto soccorso al Monaldi sono le misure per potenziare la rete dell’emergenza: «E’ inimmaginabile che in città come Napoli, il Cardarelli sia il solo punto di riferimento per l’emergenza per 4 milioni di cittadini tra Napoli e Provincia». Una situazione che dura da tempo come spiega Giuseppe Ottaviano, infermiere da 30 anni nel pronto soccorso ed esponente Cisl: «Non siamo al top degli accessi – dice – qui da sempre arrivano 180 persone al giorno. Ad attirare l’attenzione ora è l’agitazione del personale».

Numeri che devono portare anche, come nei piani della Regione, a un aumento dei presidi territoriali per evitare l’affollamento di codici verdi al pronto soccorso. La riduzione del numero delle barelle soddisfa la Cgil: «Si ridà dignità ai pazienti e ai lavoratori – spiega la Fp Cgil Napoli – garantendo loro migliori condizioni assistenziali e di lavoro. Ma se la soluzione per dare risposte immediate al disagio dei pazienti e dei lavoratori era così semplice, perché si è dovuto attendere che il caso scoppiasse la notte del 29 aprile con 172 barelle in area critica di emergenza?». A questo ed altri quesiti proveranno a rispondere anche i Nas che ieri hanno eseguito una ispezione, esclusivamente conoscitiva, al Cardarelli al primo policlinico, per capire quali fossero le criticità sul tappeto.

Ad intervenire anche il Questore della Camera e deputato campano di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli: “Errore far uscire la Campania dal commissariamento della Sanità. Una situazione indegna per un paese civile quella dell’ospedale Cardarelli di Napoli; una foto della realtà in cui versa questo importante nosocomio campano che davvero fa rabbrividire. Eppure il governatore De Luca, qualche anno fa, si pavoneggiava davanti ai suoi ammiratori – in un noto video che ancora circola sui social – per aver risolto definitivamente il problema. «Mai più barelle nei corridoi», dichiarava compiaciuto”.

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