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NAPOLI – Veritiere le prestazioni contro Inter, Lazio e Torino? Se al Meazza, la prova aveva ricevuto il plauso per il gioco, ma non per il risultato, a Roma ed al “Maradona” le critiche piovute da più parti avevano minato la serenità del gruppo, ma avevano cementato il legame tra il tecnico ed i calciatori: Gattuso soffre di una sindrome cronica autoimmune che indebolisce i muscoli di occhi e palpebre. Non ci sono cure ma terapie di ridurre i sintomi: in campo con una benda sull’occhio, oppure con un paio di occhiali coperti da una lente nera, aveva manifestato in un dopo partita: “Soffro di una malattia autoimmune, la miastenia. È da un mese che girano voci che muoio, ma tranquilli, non muoio. Vedere doppio è una grossa difficoltà e da un mese non sono me stesso”.

Poi l’appello, applaudito anche dal ministro Spadafora, ai più giovani, invitandoli a “non nascondersi”. E proprio questo precario stato di salute ha determinato un forte avvicinamento dei ragazzi all’allenatore, e, nonostante le defezioni che hanno assillato il Napoli, si è, tutto il gruppo, riconciliato con tutti grazie alla vittoria sonante e convincente di Cagliari. Il risultato non lascia adito a recriminazione alcuna da parte degli avversari, messi sotto sin dai primi secondi e solo la mancanza di “veleno” ( così l’ha definita questa mancanza, il tecnico partenopeo) ha tenuto in equilibrio la gara, ma solo per lo scarso vantaggio.

Non erano solo le assenze, per infortunio, di Koulibaly e Mertens, a tenere in apprensione i tifosi, ma la “leggerezza” di Osimhen, che, sebbene scusatosi con un messaggio via social in cui da un lato evidenziava la volontà di essere accanto ai suoi affetti familiari in Nigeria, dall’altro non accampava scuse per i festeggiamenti troppo scanzonati, metteva in cattiva luce Gattuso, che gli aveva concesso la libertà per questo viaggio in terra africana: ” La responsabilità è anche mia, ma avrò l’occasione di parlargli a quattr’occhi, e sono convinto che capirà in quale brutto vicolo si è ficcato, non mi interessa la multa, il suo importo, per me conta che vigili autonomamente sulla sua vita, che dovrà svolgere nel pieno rispetto di se stesso e del lavoro che svolge.”

Intanto la squadra ha eseguito sino in fondo il proprio dovere, piena sufficienza per tutti, dall’inoperoso Ospina all’esaltante prestazione di Zielinski, dal lavoro di ricuciture di Bakajoko all’impegno di Petagna, autore più di assist ( nel primo come nel terzo gol) che di conclusioni efficaci partite dal suo piede: ora il calendario, almeno sulla carta, propone la possibilità di risalire verso le posizioni delle milanesi, che continuano a comandare, ma potranno gli azzurri inserirsi nella lotta al vertice se sapranno sfruttare gli scontri diretti che rossoneri e nerazzurri troveranno sul loro cammino, Juventus in primis, che incontreranno i milanisti, proprio mercoledì, serata dell’Epifania, e gli interisti il 15 gennaio, questi ultimi dopo aver incrociato le armi con la Roma, domenica prossima.

Spezia, assetata di punti dopo tre sconfitte consecutive, Udinese che tra le mura amiche raramente fa sconti ad alcuno, e Fiorentina, sempre più convinta di far bene con le grandi, memore dei tre gol rifilati alla Juve, allo Stadium, non appaiono avversari propibitivi, ma è proprio in queste occasioni che lo spirito battagliero di Gattuso dovrà convincere gli atleti a non considerare le partite come semplici passeggiate, ben sapendo che nonostante due dei tre matches vedranno lo stadio Maradona ospitare liguri e toscani: ormai con l’assenza di pubblico, giocare in casa o in trasferta assume un aspetto secondario, e non sarà certo il manto erboso a favorire i padroni di casa.

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