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NAPOLI. Molti avvoltoi, con le vesti di tifosi avversari, critici, testate giornalistiche sportive di fede contraria, hanno messo in allarme il Napoli delle nove vittorie ed un solo nulla di fatto, di fronte alla sciagura che si abbatterà nel mese di gennaio, quando la Coppa d’Africa spalancherà le porte al trio delle meraviglie, Koulibaly (Senegal), Anguissa (Camerun) ed Osimhen (Nigeria), lasciando per così dire poche chances agli azzurri di continuare sulla strada intrapresa che, al momento, vede il Napoli saldamente in testa alla graduatoria, con un discreto margine di vantaggio rispetto a Inter e Roma, non trascurando i tredici punti che ha messo tra sé e la Juventus.

Non è da sottovalutare il Milan, a braccetto con i partenopei, ma ci sarà tempo per contrapporre le proprie forze a quelle rossonere, leggermente baciati dalla fortuna negli ultimi matches con Verona e Bologna: è delle altre peculiarità che ha mostrato il Napoli che bisogna attenzionare, a quella botte di esperienza e di tecnica che Spalletti ha saputo ricavare da un terzetto di calciatori, mai visti prima d’ora su un livello di forma inimmaginabile. Rui, uno stantuffo che copre la fascia con la corsa di un ventenne, che si propone in fase offensiva, risultando più di una spalla per chi opera sull’out sinistro, spesso Insigne, capace anche di dialogare in spazi stretti, per arrivare anche alla conclusione oppure al cross vellutato per chi stazione in area. E cosa aggiungere per Ruiz, ormai stabile in cabina di regia, mai dispersivo con un eccessivo possesso palla, sempre prodigo di assistenza, per e da Anguissa, finalizzatore non appena riesce ad inquadrare la porta avversaria dal limite dell’area, riuscendo come ieri sera, a fermare la sfera e farla scorrere delicatamente sul magico piede sinistro e mirare all’incrocio dei pali, mostrando che la classe non è acqua, che le frecce nell’arco le possiede e le utilizza nei momenti topici della gara.

Rrahmani, sei mesi nello scorso campionato, iniziando dalla “gaffe”ad Udine, per completare con la rete, purtroppo inutile, nell’ultima partita contro il Verona, e in queste prime dieci gare, un vero e proprio muro eretto in coppia con Koulibaly, abili a subìre solo tre reti, e dimostrando una compattezza, uno spirito battagliero che fa a pugni con la modestia che sottolinea nel dopo partita, dopo aver annullato sistematicamente Barrow: “ Ho avuto delle difficoltà nel torneo conclusosi con il quinto posto, per via del necesario ambientamento e dopo essere stato fermo per un po’ di tempo, ma confidavo nelle mie capacità, sapevo di non essere scarso come volevano le prime critiche, ma nel calcio, come nella vita, il tempo è galantuomo, e la fiducia riposta nelle mie prestazioni da parte dell’allenatore, ha completato il rendimento”.

Non potranno sostituire i tre africani che costituiscono l’ossatura della compagine partenopea, ma saranno comunque dei perni insostituibili per la squadra che affronterà il terribile mese di gennaio, ma anche per loro, instancabili nella partita contro il Bologna, ci sarà tempo per prendere fiato: Ghoulam, Demme, Manolas avranno dalla loro la possibilità di essere i sostituti solo e soltanto se avrà il terzetto necessità di riposo. Per il momento, avanti tutta e guai a distrarsi!

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