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Mangiare cibo biologico è ormai una necessità per la salute delle persone e per il benessere del Pianeta. Contro il consumo del cibo spazzatura e contro i danni provocati dall’agricoltura industriale, la Cooperativa Agricola TerrAmore lancia la call for innovators per una sfida verso un’agricoltura sostenibile, con il Paestum – Parte Biologicamente: un progetto della Regione Campania per informare sulla sana agricoltura per nutrire il futuro ”Biologicamente”. L’iniziativa è stata presentata oggi a Paestum. Rientra nel Programma di Sviluppo Rurale della Campania 2014/2020 (FEASR Misura 3 – Sottomisura 3.2 – Tipologia di intervento 3.2.1) e si rivolge a produttori e consumatori, con l’obiettivo di far comprendere i vantaggi dell’assunzione di cibo salutare ottenuto con tecniche di coltivazione biologiche/integrate-certificate. Previste ben 35 iniziative per una campagna di informazione con lo scopo di sensibilizzare il mercato, sia nella domanda che nell’offerta, attraverso la promozione e la valorizzazione delle produzioni integrate e biologiche.

In Campania dove sono oltre 69 mila gli ettari coltivati a biologico e più di 6mila gli operatori coinvolti, l’obiettivo è incentivare il new deal dell’agro ecologia, connesso a nuove forme di turismo e ad un’economia circolare. Nasce per questo l’esigenza di sostenere la svolta green dell’agricoltura della Campania che da tempo vanta il primato italiano tra eccellenze e prodotti tipici dell’agroalimentare tradizionale. Un record che può essere raggiunto anche nella lotta all’utilizzo della chimica nei campi e nel ricorso a buone pratiche agronomiche. La conversione al biologico avrebbe solo dei vantaggi: dal punto di vista puramente alimentare favorirebbe il consumo di cibi più sicuri per la salute, in virtù del divieto di utilizzo di pesticidi di sintesi per le colture e di antibiotici negli allevamenti; ciò comporterebbe maggiori controlli di filiera e certificazioni dal campo alla tavola. Anche dal punto di vista dell’impatto ambientale, i risvolti sarebbero positivi perché il biologico riduce i livelli di inquinamento rendendo le produzioni più sostenibili e tutelando le biodiversità.

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