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Visitando la mostra “Fusion Touch” insieme all’artista e poi focolazzandola in più punti con la curatrice, Marina De Feo sono emersi espatti molto interessanti. Infatti, con“Fusion Touch” energia e movimento ritornano prepotentemente sulla scena dell’indagine artistica della Giordano che, con soggetti invisibili, onde magmatiche, sovrapposizioni nucleari, ripercorre con precisione formale il carattere circolare del ritorno sul già fatto che necessita di essere rivisto e ridefinito nuovamente. Un vuoto quello che l’artista cerca disperatamente di colmare, quello dell’indifferenza sociale e dell’assopimento delle coscienze in un’oscillazione tra memoria e presente ove l’arte diventa strumento di denuncia sociale ma anche di integrazione e di superamento del disagio individuale. L’espressione cromatica è percettiva, l’immagine pittorica viene recuperata in un’impostazione di superamento della pittura e dei confini del quadro creando installazioni che mirano a suscitare nello spettatore sensazioni inconsuete e capaci di mettere in dubbio le più radicate consuetudini percettive.

Il lavoro della Giordano è volto principalmente a superare la superficie del quadro, integrando con virtuosismi di stile e grande capacità compositiva l’ambiente pittorico, i suoi lavori, non più semplicemente quadri, mutano in vere e proprie quinte scenografiche dove l’emotività e il patos si fondono perfettamente. Le opere della Giordano sono facilmente fruibili e avvicinabili da tutti, ben quaranta i pannelli tattili realizzati per “Fusion Touch” utilizzando un alfabeto espressivo-percettivo ove il rapporto figura- sfondo diventa reversibile e bivalente nonché strumento di integrazione e di “meditazione tattile”.

La mostra è stata inaugurata dal Consigliere Regionale Alfonso Longobardi e Vice Pres. della comm. bilancio Reg. Campania. Ha apprezzato molto la mostra sia per i contenuti che per il “touch”, sottolineando la grande rivoluzione nel mondo dell’arte, fino ad oggi intesa solo vision.Carmela Cerrone

 

 

 

 

 

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