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Massimo Giletti ad Odessa

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Ho spesso polemizzato a distanza con Massimo Giletti per l’impostazione del suo programma “Non è l’arena” su La7, soprattutto per una sua ritualizzazione della Calabria negativa.

Massimo Giletti ad Odessa

In queste ore si dibatte molto e male sui social sul fatto che il popolare conduttore sia andato sul fronte di guerra ad Odessa a documentare quello che accade conducendo il suo programma da una postazione davanti alla sede della Croce Rossa.

Con pregiudizio e avversione opinionisti di grido e semplici commentatori urlano alla scandalo, qualcuno anche mettendo alla berlina le scarpe griffate di Gilletti indossate sul campo di battaglia. Non si capisce quale sia il problema. Forse quello di restare nell’audience di “Non è l’arena” di cui non fa più parte.

In molti abbiamo visto la guerra documentata. Il racconto in presa diretta, il fumo nero delle incursioni, materiale che consente di potersi fare un’opinione.

Giletti viene accusato di far spettacolo su un dramma. Il racconto della guerra per un giornalista è vedere con i suoi occhi e trasmettere con i mezzi a propria disposizione informazioni verificate.

E’ dai tempi di Plinio il vecchio che conosciamo in questo modo quello che accade nel mondo. Ancora oggi disquisiamo se Indro Montanelli nelle sue celeberrime corrispondenze dalla Finlandia invasa dai russi da un hotel della capitale abbia magistralmente inventato le battaglie incappando in svarioni.

Stiano calmi i critici di queste ore. Massimo Giletti è andato su fronte di guerra ad Odessa a far il suo mestiere. L’abbiamo visto tutti. Se non vi piace fatevene una ragione.


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