X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

A QUASI 6 mesi dalla chiusura forzata imposta dalle restrizioni antiCovid, in Austria ripartono anche i bordelli. Tra questi troviamo il Wellcum, il noto rifugio per gli amanti del benessere psicofisico e del sesso a pagamento, sicuro e legalizzato.

La più grande casa per appuntamenti austriaca, posizionata a Hohenturn, a soli pochi chilometri dal confine di Coccau, aveva chiuso lo scorso 3 novembre.

“Non riapriremo il 19 maggio, come permesso dal Governo austriaco, bensì sabato 29”, precisa Cristiano Fabris, amministratore delegato del club a luci rosse. “Abbiamo preferito aspettare 10 giorni per fare le cose per bene. Vogliamo infatti riaprire totalmente in sicurezza”.

“Ora stiamo terminando i corsi ai nuovi 5 dipendenti assunti per gestire i covid-point posizionati all’esterno della spa – spiega il direttore – abbiamo inoltre formato il personale del centro wellness e del ristorante, saranno loro a contingentare gli ingressi e a verificare tutti gli adempimenti di sicurezza previsti, mascherine incluse dove richiesto. Saremo attenti a tutto – aggiunge Fabris – proprio per questo riapriremo l’attività in punta di piedi e con tranquillità”.

La ripartenza sarà infatti all’insegna delle prenotazioni. Una scelta voluta per dare maggiori garanzie ai dipendenti e ai clienti. “Abbiamo deciso di evitare le resse. Anche per non creare assembramenti all’esterno del Wellcum, dove saranno presenti due sbarramenti. Il primo al cancello, il secondo nel parcheggio. Due aree divise e necessarie. All’ingresso saranno verificare le ‘green card’ o i vari certificati sui test eseguiti (di guarigioni o vaccinazione). Nel secondo sbarramento, saranno eseguiti i test rapidi antigienici per chi è sprovvisto di certificazione anticovid. Dentro al locale – garantisce Fabris – entreranno solamente persone negative o vaccinate!”.

La casa del piacere di 7mila metri quadrati, immersa nel verde della Carinzia, con l’arrivo della pandemia aveva dovuto fare i conti con perdite importanti, che avevano messo in difficoltà prostitute e dipendenti, alcuni dei quali tarvisiani. “Dopo il primo difficile semestre del 2020, siamo riusciti a fare numeri molto buoni – confida il manager -. Con questa nuova riapertura punteremo a fare altrettanto, puntando più su qualità e sicurezza, che sui numeri”.

Una scelta che sembra aver dato già i suoi frutti. Le 70 camere disponibili per l’apertura, sono infatti andate esaurite in una manciata di giorni. Un sold out inevitabile, vista anche l’attesa dei clienti più affezionati, il 90% dei quali è italiano, veneti e friulani su tutti.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE