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Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni al museo ebraico

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Mancette a ripetizione. Tipo quella che dà l’esenzione Imu per uno specifico terreno agricolo di un Comune della Sicilia in provincia di Palermo, Campofelice di Fitalia. Non siamo alla normativa settoriale vietata, ma a quella ad personam dentro un settore. Evitiamo l’esercizio provvisorio, pubblichiamo la manovra senza l’obbligo del Pos fino a 60 euro che ci mette a posto con l’Europa, e lavoriamo per nuove procedure all’altezza delle decisioni da assumere e della sovranità parlamentare. L’accordo sul tetto al prezzo del gas per il governo Meloni è un risultato importante. Perché ci confermiamo dentro la triade che ambisce a governare la nuova Europa e è la proposta italiana a uscire vittoriosa. Se si opera in silenzio su riforme e investimenti i risultati verranno, non cadranno le aspettative e migliorerà la capacità esecutiva. Altre vie appartengono al mondo dei sogni e della demagogia. Fanno solo guai.

Emendamenti a fette tirati poi fuori addirittura a rate. Financo la Ragioneria generale dello Stato che, oltre ad abolire il tetto al Pos, fa sparire con un refuso anche il nuovo limite per l’uso del contante che invece resta. A dimostrazione di una confusione che ha acquisito una componente strutturale che diventa addirittura inquietante se si pensa che a determinarla sono gli sgambetti di Salvini “Fontana travestiti” a Giorgia Meloni e al suo governo. Si è arrivati a usare le gambe servizievoli del presidente della Camera perché saltasse la prassi, certamente sbagliata ma sempre praticata, del maxiemendamento proprio quando si è partiti dalla posizione più svantaggiata possibile a causa della crisi di governo e della campagna elettorale estive che non hanno precedenti alterando calendario e scadenze italiani, non europei.

Poi senza pudore e vergogna si è ripetuto il solito effluvio di marchette e mancette, sempre sganciate da qualsivoglia disegno, che irrompono sulla scena e cercano il loro palcoscenico ad uso elettorale. Norme microscopiche a ripetizione. Tipo quella, addirittura del governo, che decide di attuare l’esenzione Imu per uno specifico terreno agricolo di un Comune della Sicilia in provincia di Palermo, Campofelice di Fitalia. Siamo, peraltro, in violazione della riforma della contabilità del 2016 che dispone di evitare normative settoriali specifiche mentre qui non siamo alla normativa settoriale ma bensì a quella ad personam di uno specifico settore.

Siamo al di là di ogni limite. Siamo di fronte a un qualcosa di già strutturalmente incontrollabile che diventa impossibile gestire in Parlamento ed è la denuncia plastica che l’iter parlamentare sul provvedimento chiave della legge di bilancio è completamente inadeguato. Tutto, questa volta, è reso ancora più evidente dai tempi più ristretti del solito che rendono plausibile lo spettro dell’esercizio provvisorio anche se non ci sarà. Tutto ciò segnala l’urgenza che questo procedimento legislativo debba essere ricostruito perché siamo di fronte all’assurdo che né governo né opposizione possono essere certi di avere il controllo delle loro priorità e delle loro iniziative. Non per colpa del governo è un dato di fatto che questa manovra ha fatto saltare il Parlamento in una modalità che per la prima volta appare nuda, priva anche di schermi dietro i quali nascondersi. A questo punto, evitiamo l’esercizio provvisorio, pubblichiamo in gazzetta ufficiale la manovra senza pos che ci rimette in regola con gli impegni europei, e cominciamo subito a lavorare per una nuova legge di bilancio e nuove procedure all’altezza della delicatezza delle decisioni da assumere, delle scadenze temporali in cui vanno assunte e della sovranità parlamentare.

Vorremmo, però, essere molto chiari. Questa legge di bilancio è per due terzi nel solco tracciato da Draghi anche nell’utilizzo degli strumenti oltre che delle quantità in gioco messe a sostegno di imprese e delle fasce più deboli. Siamo molto contenti che Giorgia Meloni abbia ancora una volta dimostrato realismo togliendo dal tavolo quel tetto elevato a 60 euro di esenzione dall’obbligo dell’uso del Pos che era una palese violazione degli impegni assunti con il Piano nazionale di ripresa e di resilienza (Pnrr) di incentivare i pagamenti elettronici digitali. Il risultato conseguito a livello europeo di un tetto di 180 euro a megawattora per il prezzo del gas, con il voto contrario dell’Ungheria, l’astensione di Olanda e Austria ma anche quello a favore della Germania, rappresenta per il governo Meloni un risultato importante. Perché ci confermiamo dentro la triade che ambisce a governare la nuova Europa. Perché è la proposta italiana, partita con il governo Draghi, che anche se colpevolmente in ritardo e con un po’ di vincoli laterali, a uscire vittoriosa e a risultare segnaletica per i mercati e per la reputazione e la credibilità dell’Italia.

Con Draghi agli occhi del mondo siamo diventati un Paese serio e agli occhi dell’Europa abbiamo preso il posto della Germania come locomotiva, non possiamo tornare a essere quelli dell’italian jobs del Qatar o del tetto alzato all’uso del Pos che fa parlare tutti di allentamento della lotta all’evasione fiscale e dà munizioni a chi vuole dire a ogni costo che è tornata l’Italia della politichetta di prima. Abbiamo appreso da Giorgia Meloni che non legge i giornali, prima di lei lo fece e lo disse Margaret Thatcher. A noi, come ripetiamo da un po’, ci farebbe molto piacere che la prima premier donna italiana seguisse questo modello anche nelle riforme come ha già fatto con la liberalizzazione dei servizi pubblici locali e la semplificazione del codice degli appalti. Sulle alleanze strategiche europee non si può sbagliare come non si può rallentare sull’itinerario modernizzatore concordato con l’Europa se si vuole grazie agli investimenti finanziati a livello comunitario che la recessione italiana non arrivi proprio o sia al massino breve e dolce non spezzando il miracolo della fiducia e sfruttando la resilienza della nostra economia.

Il lavoro che si sta facendo sulla governance degli investimenti in chiave unitaria promette bene. Si operi in silenzio e i risultati verranno perché non cadranno le aspettative e migliorerà la capacità esecutiva. Altre vie percorribili non esistono. Quelle altre appartengono al mondo dei sogni e della demagogia. Fanno solo guai.


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