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Adolfo Urso

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Deve capire fino in fondo che colpire chi specula sull’inflazione contro i ceti deboli e evade tutto o quasi aumenta, non diminuisce, la base sociale del suo consenso. Dare questi segnali conferma agli investitori esteri che l’Italia prosegue con pragmatismo nel riordino dello Stato e delle regole. Non si può vedere mangiata la possibilità di vita chi va avanti con il minimo indispensabile da commercio, a partire da quello alimentare, compagnie aeree e così via perché speculano alla stragrande. Lode al ministro Urso che fa l’opposto di quello che fece il centrodestra sul cambio con l’euro dove non chiuse un occhio ma tutti sulle speculazioni indegne dei grandi elettori leghisti dell’epoca che erano i commercianti.

Siamo contenti che tutti cominciano ad accorgersi che l’economia italiana va meglio delle altre grandi economie europee e che le performance che abbiamo segnalato in assoluta solitudine da miracolo economico sono oggi sempre meno contestabili. L’outlook Italia è salito alle stelle con il governo Draghi, ma continua ad essere attrattore di investimenti esteri e pernottamenti stranieri con primati europei e valori da record in termini assoluti perché Giorgia Meloni non è uscita dal solco tracciato né nella politica economica né nelle sue interlocuzioni europee dove le evidenti diversità non hanno però abbassato il tasso di affidabilità dell’Italia in Europa.

Risultato questo di grande rilevanza affatto scontato. Solo in Italia continuano a crescere i consumi interni e gli investimenti privati. Solo in Italia si preserva una fiducia sul clima economico e sulle previsioni di futuro a livelli molto elevati. I 12 milioni di pernottamenti stranieri aggiuntivi negli ultimi quattro mesi hanno generato un boom per i servizi di cui non si ha memoria nella storia recente. Sono tutte indicazioni inequivoche del secondo grande miracolo economico italiano dal Dopoguerra a oggi frutto del miracolo nascosto dai media italiani che appartiene a Draghi e da quello proseguito dalla Meloni altrettanto ridimensionato dai media e dalla politica italiani per ragioni di pura propaganda.

Proprio perché siamo stati gli unici a dire anzitempo come stavano andando bene le cose e molto ragionevolmente che l’onda non si sarebbe fermata, se non altro perché come è puntualmente avvenuto si sarebbe sostituita la caduta della domanda tedesca con un export record extra europeo dettato dalle dinamiche di un mondo capovolto che ruota intorno all’asse Sud- Nord, sentiamo oggi il dovere di avvertire che il governo Meloni entra in una fase delicatissima in cui non può più dire “faremo tante cose” ma deve dimostrare che comincia a fare alcune cose. Perché se fa bene le prime cose, le altre vanno a posto da sole.

Questo è molto importante nei confronti delle corporazioni che tolgono con i loro veti ricchezza a se stessi e sottraggono a tutto il Paese nuovo prodotto interno lordo che vuol dire più crescita e più occupazione di qualità. Rompere questo sistema cooperativo perverso tutto italiano, significa anche porre le condizioni perché le forze elettorali che nella coalizione vivono mettendosi al servizio di queste corporazioni vedano esaurirsi intorno a loro l’acqua nella quale navigano facendo il male del Paese. Se succede qualcosa di effettivo a alcune di queste corporazioni, tutte le altre cominciano a pensare che è finita la pacchia. Non si può ripetere dal lato del governo l’errore che ostinatamente compie la Schlein dall’opposizione. Se la Meloni fa quello che deve fare su balneari e tassisti – ricordate le sacrosante insistenze di Fitto di un po’ di settimane fa? – che stanno rubando futuro ai nostri giovani e incidono sulle entrate pubbliche dello Stato tagliando l’offerta o pagando niente sulle concessioni, possiamo sfruttare davvero a pieno ritmo il desiderio di Italia scattato nel mondo.

Si tratta di un desiderio, soprattutto americano, favorito da effetto Draghi e cambio del dollaro, e la gente capisce che non c’è più trippa per gatti. Effetto collaterale di assoluto rilievo prodotto da scelte simili, tanto necessarie economicamente quanto politicamente sensibili, è che si tagliano così le unghie agli oppositori interni, come la Lega, che non sapendo dove andare, dovranno solo ammettere che i tempi sono cambiati. Chi opera su questi mali radicatissimi, quasi endemici del Paese, cambia il sistema. Altrimenti fallisce, magari un po’ dopo, ma fallisce. Bisogna controllare i prezzi della filiera agricola dove la speculazione ha superato ogni decenza con rincari su bevande e alimentari che sfiorano il 50% e bloccare all’istante questa spirale perversa. Fare quello che sta facendo il ministro Urso con mister prezzi sui biglietti aerei significa colpire chi fa cartello a spese dei portafogli delle persone e ipotecando il futuro della nostra economia.

Così come quello che ha già fatto e continua a fare su pasta e altri beni primari. Agire su questi campi come su quello delle rottamazioni varie di chi ha evaso e si prepara di nuovo a evadere, significa trasmettere alla gente un messaggio molto preciso e a chi fa il furbo la convinzione che non la farà franca. La Nuova Destra deve capire fino in fondo che colpire chi specula contro i ceti deboli e vuole continuare ad evadere tutto aumenta, non diminuisce, la base sociale del suo consenso. Deve anche capire che dare questo tipo di segnali significa confermare agli investitori esteri che l’Italia sta cambiando per davvero perché continua con pragmatismo sulla strada del riordino dello Stato e delle regole. Questo è un modo certo per continuare ad attrarre sempre più investimenti, creare sempre più redditi e più occupazione.

L’alternativa a tutto ciò è l’arma sociale con il carico di tensioni a essa connessi. Perché la gente non si può vedere mangiata la possibilità di vita che per loro è quella di andare avanti con il minimo indispensabile perché il piccolo e grande commercio, a partire da quello alimentare, ha deciso di speculare alla stragrande usando la foglia di fico del rincaro energetico che non c’è più e di una generica inflazione su pasta, zucchero, riso e olio. Urso, in questo, merita una doppia lode perché sta facendo l’esatto opposto di quello che fece il centrodestra con il passaggio all’euro e il nuovo cambio dove non chiuse un occhio ma proprio tutti gli occhi sulle speculazioni indegne soprattutto dei grandi elettori leghisti dell’epoca che erano i commercianti di ogni ambito.


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