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Uno dei tavoli del G20 a Roma

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ROMA – I leader delle più grandi economie del mondo riuniti a Roma per il G20 hanno approvato la Global minimum tax (tassa minima globale). Si tratta di un accordo sulle nuove regole fiscali internazionali, un passo verso la costruzione di una maggiore equità riguardo i ricavi straordinari di alcune multinazionali, come i giganti Google, Amazon, Facebook, Microsoft o Apple.

La Global minimum tax – la cui adozione dovrebbe avvenire entro il 2023 – è un’aliquota minima sugli utili delle grandi aziende pari al 15%. Questo provvedimento serve a livellare la situazione e a contrastare i famosi paradisi fiscali che spingono le aziende a spostare le sedi fiscali per ottenere vantaggi economici e fiscali.

L’accordo raggiunto nel vertice del Gruppo dei 20 a Roma – nel quale si prevede che le aziende con entrate superiori al tetto dei 20 miliardi di euro possono essere tassate anche nei Paesi nei quali effettivamente avvengono i consumi – è stata salutata dal segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet L. Yellen come un vantaggio per le imprese e i lavoratori americani: “porrà fine alla dannosa corsa al ribasso sulla tassazione delle società”.

“La comunità internazionale, grazie all’accordo sulla tassazione minima globale, sosterrà le persone facendo in modo che le aziende contribuiscano pagando la loro quota”, ha detto il presidente americano Joe Biden nel corso del panel su Economia e Salute Globale.

I ministri delle finanze del G20 già a luglio avevano già concordato una tassa minima del 15% e l’approvazione formale al vertice di oggi a Roma era ampiamente attesa.


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