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Papa Francesco

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L’elogio di Papa Francesco per i negoziatori, il coraggio con cui interviene sulle guerre: «Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà?»


È il giorno in cui il Papa interviene sulle guerre e su negoziatori. La frase più forte è sul conflitto in Ucraina. Ed è forte perché Bergoglio parla di resa da parte dell’Ucraina: «È più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. Oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche paese che faccia da mediatore. Nella guerra in Ucraina, ce ne sono tanti. La Turchia, si è offerta. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore».

LA FRASE DEL PAPA SUI NEGOZIATORI E LA VIRATA DELLA SALA STAMPA

Dice tutto questo nel corso di un’intervista con la Radiotelevisione svizzera. Parole che fanno il giro nel mondo. Ma la sua frase è talmente forte che subito dopo Papa Francesco è costretto a raddrizzare il tiro con una precisazione da parte di Matteo Bruni, direttore della stampa vaticana: «Il Papa usa il termine bandiera bianca, e risponde riprendendo l’immagine proposta dall’intervistatore, per indicare con essa la cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Altrove nell’intervista, parlando di un’altra situazione di conflitto, ma riferendosi a ogni situazione di guerra, il Papa ha affermato chiaramente: ‘il negoziato non è mai una resa».

IL CORTEO PER LA PACE DELLA CGIL

Tutto questo succede nel giorno del corteo per la pace e per il diritto di manifestare, a Roma, organizzato tra gli altri dalla Cgil di Maurizio Landini. Gli organizzatori stimano oltre 30 mila manifestanti. Ma come si sa i numeri variano a secondo di chi li diffonde. A sfilare con il sindacato e le associazione, diversi esponenti della sinistra, da Nicola Fratoianni ad Angelo Bonelli, alcuni esponenti del Pd come Laura Boldrini, e vecchie conoscenze della sinistra italiana come Massimo D’Alema. Il focus della manifestazione è la richiesta di cessate il fuoco a Gaza e il diritto di manifestare, in risposta ai manganelli di Pisa e Firenze.

Il sottotesto è che i partecipanti protestino anche contro l’esecutivo Meloni. In questo contesto l’ex presidente della Camera Boldrini, oggi deputata dei democratici, si sgola: «A Gaza non c’è più tempo, la gente sta morendo di fame. Siamo appena rientrati e abbiamo visto come le autorità israeliane non consentono il passaggio dei convogli con gli aiuti. A Gaza rischiano di morire non solo per le bombe ma anche di morire di fame. Il governo dia seguito alla mozione approvata in parlamento sul cessate il fuoco».

Rincara la dose Landini che se la prende con l’esecutivo: «È irresponsabile alimentare il conflitto sociale e lo scontro nel Paese. Il diritto a manifestare lo difendiamo praticandolo». Ed è critico nei confronti del governo, che a parer dell’opposizione è assai allineato agli Stati Uniti, l’ex presidente del Consiglio D’Alema: «Il governo italiano si è astenuto alle Nazioni Unite per il cessate il fuoco, è una cosa che nessun governo del passato avrebbe mai potuto fare. Mi riferisco ai governi democristiani… nessun governo. Quindi è una posizione che mi sembra renda piuttosto difficile la condivisione».

IL SILENZIO ELETTORALE

Tutto questo si inserisce in una giornata di silenzio elettorale. Oggi dalle 7 alle 23 si voterà per il rinnovo del consiglio regionale in Abruzzo. Un test per l’esecutivo che schiera il meloniano Marco Marsilio, governatore uscente. E, va da sé, anche per l’opposizione che scende in campo con una coalizione extralarge che va da Renzi a Fratoianni e dunque con un candidato unitario, il professore Luciano D’Amico. Nessuno osa sbilanciarsi sull’esito della partito che potrebbe essere deciso dal fattore affluenza, visto che ci sono circa 600 mila indecisi.

Nell’attesa del risultato abruzzese, destra e sinistra si dividono sul caso dossieraggio, delle banche date violate, della privacy compromessa. La novità è rappresentata dalla proposta del ministro Nordio di far nascere una commissione parlamentare d’inchiesta. Ma la proposta non sembra scaldare la maggioranza. Si dice d’accordo Matteo Renzi: «Italia viva voterà a favore». Si oppone Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde: «Sarebbe dannosa».


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