X
<
>

Renzi e la delegazione di Italia Viva dopo l’incontro con Fico

Condividi:
3 minuti per la lettura

Le prime parole con cui ha esordito Nicola Zingaretti, nel giro di consultazioni nella sala della Regina di Montecitorio, sono state un appello alla lealtà. Chi sa quanto ce ne vorrà, per dipanare la matassa, per ora molto aggrovigliata, sulla crisi di governo. Che da ieri è nelle mani di Roberto Fico, presidente della Camera, al quale tocca un mandato esplorativo che terminerà, ha indicato il presidente della Repubblica, inesorabilmente martedì.

Al termine del confronto con Roberto Fico, durato oltre un’ora, Matteo Renzi , molto espansivo, ha espresso soddisfazione per il confronto sui contenuti: abbiamo proposto la possibilità di verificare l’accordo sui temi, “Ce ne sono molti che sono divisivi”. Ed ha annunciato che preferisce la forma di un governo politico a uno istituzionale. Non ha fatto nomi di presidenti del Consiglio, “questi verranno dopo”, Quanto al Mes ha osservato che “nessuno può pretendere di imporre le proprie idee ma siamo pronti a discutere su tutto”. Ha ribadito che il Mes vuole dire 36 miliardi per la sanità. Ha risposto a Zingaretti sulla lealtà, “per noi lealtà è dire nelle riunioni in privato le stesse cose che si dicono in pubblico. Serve un documento scritto che tolga l’alibi a tutto».

Il primo nodo, da sciogliere, riguarda Italia Viva che si è sfilata dalla maggioranza. Forse è questione di tempo. Certamente ce ne vorrà ancora del tempo. Ma ci sono due concessioni che il leader dei 5 Stelle, Vito Crimi e quello dei Dem, Zingaretti, hanno fatto a Renzi che fanno intravedere un cambio di passo: l’esortazione alla lealtà avanzata da Crimi è accompagnata dalla assicurazione che “noi saremo leali, ma anche gli altri lo siano”. Altro argomento, avanzato da Crimi: un cronoprogramma che venga sottoscritto da tutte le forze fino al termine della legislatura. E questa era anche la richiesta di Renzi, almeno come ha detto fino a qualche giorno fa. Ma l’invito di Crimi ha riguardato di togliere dal tavolo “i cosiddetti temi provocatori”, come il Mes, che rientra a buon diritto in questa categoria.

Zingaretti ha indicato sei priorità, la chiusura del percorso decisionale attorno al Next Generation Eu, la sua riforma ed il varo delle riforme collegate, la riforma fiscale, la riforma della giustizia che coniughi in modo chiaro garanzie costituzionali e tempi del processo, un pacchetto di riforme istituzionali, prima fra tutti la nuova legge elettorale di stampo proporzionale. E questa può essere un richiamo per Renzi e per il suo partito Italia Viva che veleggia, secondo i sondaggi, tra il 2 ed il 3%. Una soglia di sbarramento più bassa potrebbe risolvergli tanti problemi interni.

La giornata di Fico, è cominciata non proprio sotto la buona stella. Con le spaccature che avevano segnato la prima fase delle consultazioni. Ma il presidente della camera è partito veloce convocando tutti gli altri partiti di maggioranza, da qui a oggi (ieri è stata la volta del movimento 5 Stelle che ha indicato Conte “indiscutibilmente”, poi, in rapida successione Fico ha consultato il Pd (schierato su Conte), Italia Viva e Liberi e uguali della Camera dei deputati.

Più sciolte, forse, saranno le reazioni al quarto giorno di consultazioni. Pier Ferdinando Casini ha suggerito a Conte: “Se smette di sbagliare può darsi che faccia il governo e mi sembra che abbia iniziato a smettere di sbagliare”. Con una critica molto dura per aver dato “una caccia ai responsabili che ha mortificato il governo”. Comunque ha chiesto di cambiare alcuni ministri, sennò rischiamo di ritrovarci, tra qualche settimana, con gli stessi problemi”. Ma ne ha elogiato altri, come “Speranza giudicato una gran brava persona, mi sento sereno con lui”.

Osvaldo Napoli, Forza Italia, ha chiesto, in questo momento, la costituzione di un governo di responsabilità nazionale, istituzionale che “prepari la base che eleggerà il prossimo presidente della Repubblica, al riparo dalle miserevoli divisioni di questi mesi”. Dai 5Stelle è arrivata una richiesta singolare, per andare avanti con l’attuale esecutivo: eliminare dalla discussione i temi divisivi, “concentrandoci su quelli che uniscono”. Vito Crimi, più tardi, è stato più specifico, dichiarando di voler togliere dal tavolo le riforme che propongono temi più “provocatori”, come il Mes.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE