X
<
>

Pier Ferdinando Casini alla prima votazione

Condividi:
4 minuti per la lettura

“Totale sintonia tra Conte e Salvini” dicono fonti del movimento 5Stelle, Aggiungono: “Presto arriverà un nome che unirà l’Italia”. Nella prima giornata di apertura delle urne, per il Quirinale, i partiti hanno scelto la scheda bianca, tranne quelli di Carlo Calenda e di Benedetto della Vedova che hanno espresso un voto per Marta Cartabia. Ci saranno 3 giorni di schede bianche, poi giovedì arriverà una proposta condivisa, ha previsto Ettore Rosato di Italia Viva.

Ma nella mattinata di ieri Matteo Salvini ha incontrato Mario Draghi nell’ufficio di Palazzo Chigi. Il faccia a faccia tra Draghi e Salvini doveva rimanere segreto. Salvini ha visto anche Letta, in una nota congiunta hanno comunicato di aver avviato un dialogo. In serata Salvini ha parlato anche con Giuseppe Conte. Il segretario della Lega su due punti è irremovibile; “Togliere Draghi è pericoloso”, ma boccia Pier Ferdinando Casini “non è un candidato del centrodestra”. Letta, Conte e Speranza formalizzano una proposta: un tavolo con tutte le forze politiche per arrivare a nome condiviso. Matteo Renzi dice no a Riccardi, “candidato che non ha chance”. Poi “al Quirinale ci vai soltanto con un’iniziativa politica”. Il leader leghista ha incontrato pure Enrico Letta, l’inizio di un percorso con il centrodestra.

 Il primo segnale di una svolta avviene di primo mattina, quando si incontrano Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Sono i leader che devono riparare i danni provocati dal no di Silvio Berlusconi contro Mario Draghi. Sembrava che tutto filasse liscio, invece emergono i primi nodi. Il principale riguarda lo stop arrivato dal segretario del Partito democratico a candidature del centrodestra. L’avvertimento di Letta, ospite domenica sera alla trasmissione tv di Fabio Fazio, è stato esplicito. Qualunque altro nome di “parte che provenga dal centrodestra, è destinato a fare la fine di Silvio Berlusconi”. Parole pesanti che testimoniano il clima tra i partiti.

Ma per Giuseppe Conte, leader dei 5stelle, non va bene così. Non è d’accordo su questa posizione. I grillini non hanno remore nel considerare una candidatura che proviene dal centrodestra. Conte vuole mettere i paletti su un concetto sul quale i Grandi elettori di Grillo vogliono mano libera. Perché il movimento ha una babele di aficionados di varia estrazione sinistra, destra, centro. Che parla lingue diverse. Ragion per cui, il centrosinistra, avrebbe voluto scoprire il più tardi possibile il nome di Andrea Riccardi. Soprattutto Conte non avrebbe voluto scoprire le carte su questo nome e tirarlo fuori al momento giusto. Perché adesso è in balia dei marosi e dei venti che soffiano sulla coalizione di maggioranza. Dai tre partiti è emerso un distinguo preciso: il nome ci piace, il profilo è quello giusto, ma attenzione a non bruciarlo. Tanto più che secondo Enrico Letta è il “candidato ideale”.

Si fa strada un sospetto, tra le fila grilline: è stato tirato fuori questo candidato per rispondere al centrodestra per favorire l’ascesa di Mario Draghi? Antonio Tajani insiste. E chiude all’ipotesi che l’attuale premier possa trasferirsi al Quirinale. Anche perché il premier è l’unico garante di questo governo di unità nazionale. Conte si allinea e afferma che bisogna preservare “la continuità dell’azione di governo”.

All’improvviso, Giorgia Meloni cerca di sparigliare le carte, propone di inserire il nome di Carlo Nordio, ex pubblico ministero di Venezia, che indagò sulle tangenti rosse, nella lista dei candidati di centrodestra. La Meloni ha reso noto il suo progetto: “Ho chiesto di allargare alle personalità che non hanno un trascorso politico, per questo abbiamo aggiunto Carlo Nordio, su cui ci pare difficile che si possano muovere obiezioni”.

Ma il clima è cambiato domenica sera quando Salvini ha detto che si metterà a discutere il giorno dopo con Enrico Letta anche di un eventuale secondo mandato per Sergio Mattarella (ieri rientrato a Palermo). Poi Letta ha spiegato che “sarebbe il massimo”, ovvero la “soluzione perfetta” se riuscisse a vincere la partita del Colle.

Decisioni sulle schede. Se il centrodestra voterà scheda bianca, alla prima votazione di ieri, Azione e Più Europa, con Carlo Calenda e Benedetto della Vedova, scriveranno sulla scheda il nome del Guardasigilli, Marta Cantarbia, perché “ha tutte le caratteristiche immaginabili per essere il presidente della Repubblica”. Ma Giorgia Meloni ha pure annunciato che sosterrà il ritorno alle urne.

Invece, la decisione del presidente della Camera, Roberto Fico, sulle schede ha messo fine alle polemiche. Fico leggerà solo il cognome anche nel caso in cui sia riportato il nome per evitare l’attribuzione del voto. 


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE