X
<
>

Il Senato della Repubblica

Share
4 minuti per la lettura

Inizia l’esame della Manovra finanziaria 2023 al Senato, un rush finale caratterizzato da una struttura blindata dalla fiducia

La Manovra, dopo il via libera della Camera alla vigilia di Natale, ieri è approdata al Senato. La commissione Bilancio di Palazzo Madama, però, ha potuto avviare solo nel tardo pomeriggio l’esame del ddl Bilancio 2023 per il ritardo con cui è giunta la relazione tecnica di accompagnamento: esponenti delle opposizioni l’hanno occupata per protesta contro il timing della legge di Bilancio che non darebbe loro abbastanza tempo.

Un incidente di percorso, che non inficerà il suo cammino. Il via libera al testo, infatti, è atteso per giovedì 29 dicembre. Giovedì era del resto il D-Day auspicato dal premier, Giorgia Meloni, che confida, naturalmente, sul fatto che, avendo posto il governo la questione di fiducia sulla sua approvazione, gli spazi per le manovre di aggiustamento dell’ultim’ora saranno inevitabilmente ridotte al lumicino.

I LAVORI SULLA MANOVRA 2023 AL SENATO E LA PROTESTA

«La conferenza dei capigruppo ha deliberato all’unanimità di procedere domani (oggi, ndr) con la discussione generale e di aprire dopodomani (giovedì, ndr) alle 9 la seduta con le dichiarazioni di voto, la successiva votazione per appello nominale e poi la votazione finale», ha annunciato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, prima di sospendere la seduta.

La conferma della calendarizzazione dei lavori dell’aula di Palazzo Madama è stata confermata ieri in mattinata anche dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al termine della riunione dei capigruppo. Dal canto suo, la presidente dei senatori di Azione – Italia Viva, Raffaella Paita, su Twitter, al termine della Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, ha riferito che la seduta odierna inizierà alle 10 e che sono previste 6 ore e mezza di interventi. Subito dopo si svolgeranno le votazioni sulla parte tabellare. Al termine, il governo porrà la questione di fiducia sull’articolo 1 della manovra nel testo già approvato dalla Camera.

Per protestare contro le tempistiche per l’esame della manovra, come detto, le opposizioni hanno occupato la commissione Bilancio al Senato, impedendo la ripresa dei lavori. Una ventina di senatori di Pd, M5s, Terzo polo e Avs hanno preso posto nei banchi della presidenza, scattandosi anche delle foto con i telefonini, nonostante i commessi di Palazzo Madama ricordassero che non è consentito.

LE MISURE PREVISTE DALLA MANOVRA 2023 ALL’ESAME DEL SENATO

Al di là delle misure contro il caro energia (vale 21 miliardi sui 35 complessivi), nella manovra, secondo la maggioranza, c’è una serie di novità che danno un segnale della visione dell’esecutivo: dalla tassa piatta (flat tax) per i lavoratori autonomi e i titolari di partite Iva, all’introduzione di Quota 103 e la conferma di Opzione donna (si tratta in ogni modo di piccole modifiche della legge Fornero sulle pensioni che il governo non avrebbe potuto riformare per mancanza dei fondi occorrenti per farlo), dalla stretta al Reddito di cittadinanza alla tregua fiscale fino alla proroga del superbonus che da gennaio 2023 passa dal 110% al 90%.

Qualche capitolo è saltato strada facendo, come la soglia di 60 euro per l’obbligo degli esercenti di far pagare con il Pos. O è stato depotenziato, come per le modifiche a Opzione donna: tanto che un ordine del giorno di Fratelli d’Italia, approvato assieme alla manovra, impegna il governo ad ampliare la platea e anche la Lega ritiene che si potesse fare di più. È uno dei numerosi aspetti contestati dalle opposizioni, che hanno giudicato la legge di bilancio iniqua e piena di condoni e in questi giorni alla Camera potrebbero mettersi di traverso per ostacolare la conversione in legge del decreto legge anti-rave (un provvedimento che disciplina i raduni musicali) entro il termine di venerdì, quando scadrà il primo decreto varato dal Consiglio dei ministri.

NELLA CONFERENZA DI FINE ANNO IL BILANCIO DEL PREMIER MELONI

Poi, nella conferenza stampa di fine anno prevista per domani, sarà il premier Giorgia Meloni a fare un primo bilancio, consapevole che l’inizio del 2023 non si annuncia più semplice degli ultimi mesi. E dentro la maggioranza ripartirà in fretta il pressing dei partiti per migliorare alcune misure incluse nella legge di Bilancio e ripescare quelle rimaste fuori da una coperta troppo corta.

Anche per questo, la prudenza ha consigliato all’esecutivo di mettere da parte due miliardi di euro, alla fine non stanziati durante l’esame alla Camera fra ritocchi e retromarce. Saranno utili in vista di un nuovo decreto Aiuti: sarebbe il quinto.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE