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Il generale Francesco Paolo Figliuolo

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OCCORRE dare una svolta per una accelerata nella campagna di vaccinazione. Dopo le parole di Mario Draghi in conferenza stampa – con il premier che ha sottolineato l’importanza di vaccinare in via prioritaria le persone più esposte ai rischi del contagio da Covid-19 – cambiano i criteri per decidere chi ha la precedenza. Il Presidente del Consiglio l’aveva annunciata ed è arrivata puntuale: il Commissario straordinario all’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha inviato un’ordinanza (la numero 6/2021) alle Regioni fissando l’ordine delle priorità della campagna di vaccinazione.

Non bisogna perdere altro tempo: entro la fine del mese, quando si conta di arrivare a 500 mila somministrazioni al giorno, bisognerà aver vaccinato quasi tutti gli over 80 e buona parte di coloro che si trovano nella fascia di età 70-79. Non basta, infatti, vaccinare quante più persone possibili: bisogna vaccinare “bene” e questo significa immunizzare il prima possibile coloro che appartengono alle categorie più fragili. Solo così si potrà ridurre il numero dei decessi e pensare ad un piano per le riaperture. Indicazioni messe nere su bianco nell’ordinanza del generale Figliuolo, dove viene chiesto alle Regioni di concentrarsi sulle persone con elevata fragilità. Le Regioni dovranno attenersi al piano contenuto nella nuova ordinanza emessa dal Commissario straordinario all’emergenza, dove si legge che la priorità assoluta è quella di vaccinare tutti gli over 80 il prima possibile. “Non c’è altro tempo da perdere”, bisogna raggiungere al più presto l’immunità di gregge per questa fascia di età.

Sono comunque 2.008.057 le dosi di vaccino somministrate in Italia nell’ultima settimana, uno dei migliori risultati mai raggiunto finora. Il 38,79% degli over 80 ha già ricevuto anche il richiamo, mentre il 68,20% solo la prima dose. “Quando saremo fuori bisogna chiederlo ai medici – ha spiegato il presidente della Lombardia, Attilio Fontana – ma siamo nelle condizioni per dire che faremo un’estate da liberi”.

Intanto il vaccino Johnson&Johnson arriverà in Italia nei giro di di qualche giorno con le prime 184mila dosi circa delle 400-500mila attese entro fine aprile.

SCUOLE APERTE

Grazie al passaggio di molte Regioni dalla zona rossa a quella arancione, da domani 6,5 milioni di studenti torneranno tra i banchi di scuola: il 77% degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie: quasi otto su dieci, secondo le stime di “Tuttoscuola”. Tra loro poco meno di 5,5 milioni bambini più piccoli della scuola dell’infanzia e alunni del primo ciclo, compresi quelli che si trovano in regioni classificate “rosse”. In tutte le Regioni, indipendentemente dal colore, accederanno ai servizi per la prima infanzia (0-3 anni) anche 356 mila bambini.

PREVALE L’ARANCIONE

L’Italia diventa arancione, con sole quattro regioni in rosso tra cui la Sardegna che solo un mese fa era l’unica zona bianca del Paese, e comincia a vedere la possibile ripartenza. Anche se, con 17mila casi e 460 morti in ventiquattr’ore, è ancora presto per allentare le misure restrittive. «Le chiusure e le aree rosse – ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza – stanno portando i primi risultati ma il contesto è ancora molto complicato e dobbiamo essere molto prudenti». Da domani, dunque, Calabria, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana si andranno ad aggiungere ad Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Veneto, provincia di Bolzano e di Trento in zona arancione.

Riapriranno i negozi e si potrà circolare all’interno del comune di residenza. Sarà inoltre possibile, una sola volta al giorno, andare a trovare amici o parenti nel comune in massimo due persone oltre ai minori di 14 anni conviventi. In Toscana, che passa in arancione, restano in zona rossa le province di Firenze e Prato, i Comuni di San Miniato, Montopoli in Val d’Arno, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto parte della provincia di Pisa ma compresi nella zona socio sanitaria Valdarno Empolese Valdelsa, i comuni di Poggibonsi, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Casole d’Elsa, Radicondoli compresi nella zona socio sanitaria Alta Vald’elsa, in provincia di Siena.

IL BOLLETTINO

In Italia ci sono 17.567 nuovi casi di coronavirus a fronte di 320.892 tamponi effettuati (mentre il giorno prima l’incremento era stato di 18.938 su 362.973 test). Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 344 decessi (contro i 718 di venerdì) per un totale da inizio pandemia che arriva a 113.923. I guariti sono 20.483, mentre le terapie intensive calano di 15 unità. Il tasso di positività è del 5,5%, in rialzo rispetto al 5,2% di venerdì. Sono 3.558 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, mentre nei reparti ordinari sono invece ricoverate 27.567 persone, 492 in meno rispetto al giorno precedente.


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