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Il Corriere della Sera che va in visibilio per il battaglione Unicorno dell’esercito ucraino – “gay finalmente fieri” – se pensa di darne notizia segnalando con l’epica vizietta un salto nell’arcobaleno Lgbt, ecco, si sbaglia. Niente di inclusivo, è piuttosto l’ennesima conferma dell’esclusivo imprinting nazi, tutto di maschia gioventù; d’altronde l’antico monito mai sbaglia: a Monaco di Baviera, mutande di lamiera.

P.s. spiace dare una delusione e si consiglia altresì ai finalmente liberi la lettura de “La nazionalizzazione delle masse” dello storico George L. Mosse e la visione di Olympia, un film del 1938 di Leni Riefenstahl.


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