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Le traiettorie secondo la Protezione civile

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Tre ipotesi di traiettorie, secondo la Protezione civile nazionale, per la caduta di frammenti del razzo spaziale cinese “Lunga marcia 5B” che potrebbe coinvolgere Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Si tratta di tre ipotesi che riguardano, comunque, le regioni italiane del centrosud e contrassegnate dai colori rosso, blu e verde, mentre la Protezione civile ha anche diffuso una serie di consigli da rispettare durante le fasce orarie più a rischio, comunque previste nella notte tra sabato 8 e domenica 9 maggio (LEGGI LA NOTIZIA E I CONSIGLI).

Per quanto riguarda la prima casistica, il percorso BLU coinvolgerebbe la zona nord della Calabria, con la provincia di Cosenza, e la Puglia meridionale, con una ipotesi di orario delle 23,02.

Il percorso ROSSO potrebbe creare disagi nella zona centrale dell’Italia, coinvolgendo Lazio, Molise e l’estrema zona nord della Puglia, lambendo la Sardegna. In questo caso, l’orario previsto per la possibile caduta di detriti è fissato alle 00,33.

Infine, il tracciato VERDE che coinvolgerebbe, invece, la Sardegna centrale e la Calabria centromeridionale a cavallo tra le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria, con un possibile orario fissato alle 2,04.

Per quanto riguarda gli orari, l’aggiornamento diffuso in serata indica uno slittamento. Il primo alle ore 1.05, il secondo alle ore 2.36 e il terzo alle ore 4 circa, con una finestra temporale di incertezza di 3 ore. Quindi, l’attenzione dovrà essere alta dalle ore 1 alle ore 7.

Ovviamente, il margine di errore nel calcolo di traiettoria coinvolge poi una fascia più ampia, chiamando in causa tutte le regioni già note, come indicato nella cartina diffusa dalla Protezione civile. Inoltre, è da evidenziare che l’area di possibile caduta è così grande che comprende tutta l’Africa, il Medio Oriente, buona parte del Sud America e dell’Australia e solo con l’avvicinarsi delle ore notturne la fascia dovrebbe progressivamente restringersi.

La Protezione civile ha spiegato, inoltre, che «si tratterà di un passaggio rapido, di pochi secondi, considerando che il razzo sta viaggiando a 7,8 km al minuto. Si potranno avvistare palle di fuoco e avvertire forti boati. I frammenti in caduta potranno avere una dimensione fino a un massimo di un metro e mezzo, pesare qualche centinaio di chili e raggiungere un metro di profondità all’impatto. Le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del vettore spaziale stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare».

COME SI E’ ARRIVATO A QUESTO PUNTO

Il 29 aprile è stato lanciato in orbita il primo modulo di una stazione spaziale della Repubblica Popolare Cinese. Il secondo stadio del lanciatore è stato lasciato in un’orbita bassa da cui è previsto decadrà in atmosfera alle 2,24 di domani: in piena notte, seppure con una finestra temporale di incertezza di più o meno 6 ore. Lo stadio ha una massa di circa 18 mila chili, una lunghezza di circa 32,2 metri e un diametro di 5 metri e sono nove le  regioni italiane che potrebbero trovarsi sulla traiettoria. 

Anche se, ricorda la Protezione civile, “eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari e pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare” le raccomandazioni sono abbastanza semplici: stare lontani da finestre e porte vetrate, di posizionarsi in casa nei punti strutturalmente più solidi e di non toccare eventuali frammenti del razzo che dovessero raggiungere il suolo. 

L’ALLERTA AI SINDACI

Intanto, le Prefetture hanno inviato comunicazioni di allerta ai sindaci dei Comuni delle aree interessate, ma anche alle Forze dell’ordine e dei principali servizi pubblici quali energia elettrica, telefonia, viabilità e ferrovie. Nel provvedimento si evidenzia «la massima attenzione sulla necessità di monitorare costantemente la situazione e di attuare ogni misura occorrente a tutela della pubblica e privata incolumità, ivi inclusa anche un’adeguata informazione alla popolazione». Per questo, molti sindaci hanno inviato messaggi con consigli e informazioni sia attraverso le chat che sui profili social.


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