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Brunella Gasperini

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È BELLO ancor più in questo complicato periodo, poter comunicare ai tanti lettori “antichi” e ai nuovi che si uniranno, che una piccola sigla editoriale, Gae – di Gaetano Amoruso – ha acquisito i diritti editoriali di quasi tutte le opere di Brunella Gasperini iniziando la pubblicazione dal romanzo “Fanali gialli” disponibile online da alcuni giorni.

Brunella Gasperini, al secolo Bianca Robecchi, è stata giornalista, polemista e “scrittora”, come amava definirsi quando, alla fine degli anni ’50, comincia a farsi apprezzare dal suo fedelissimo pubblico di lettrici e sì anche lettori, con la rubrica tenuta su Annabella, “Ditelo a Brunella” per ben venticinque anni.

Da quelle pagine Brunella accarezzava, rimproverava, esortava, le sue tantissime lettrici, accompagnandole con mano ferma e fantastico umorismo, sulla strada difficile delle conquiste sociali, dell’emancipazione femminile, ma anche delle ferite e dei drammi che questo percorso ha comportato.

Ma la Brunella che qui vogliamo ricordare o far conoscere, è quella dei racconti e dei romanzi.

In un lungo filo rosso che idealmente unisce i protagonisti delle sue trame, il fragile Renzo, con la sua disperata sete d’amore, alle prese con una difficile adolescenza, nell’eterno confronto con il padre, in cui ancor oggi è facile riconoscere tanti affanni dei ragazzi, alle paturnie di Nicoletta alle prese ne “Le ragazze della villa accanto” con quel legame speciale e profondo che è la sorellanza; ai pettegolezzi che che in ogni piccolo ambiente coinvolgono le vite dei suoi abitanti, ne “L’estate dei bisbigli”, agli esilaranti racconti famigliari in cui mai si capiva, quanto la trasfigurazione artistica, si giovasse delle reali vicende biografiche della sua amatissima famiglia allargata a numerosi esemplari delle più varie specie animali, come in “Storie di una donna e altri animali”, il fascino dei suoi libri, è la capacità di unire le generazioni, il suo stile anche a distanza ormai ahimè di oltre mezzo secolo, per chi è stata giovane in quegli anni, avvince in modo trasversale nonne, madri e figlie.

Chi, infatti, non ricorda come i libri di Brunella fossero spesso consigliati alle figlie dalle giovani madri, che a loro volta, li avevano scovati nella libreria di casa?

Certo oggi la scommessa è più ardua, quando sembra che la distanza tra le generazioni sia molto più profonda, talvolta incolmabile. Ma la stoffa delle sue trame rimane sempre attuale: le fragilità della giovinezza, gli errori che segnano le vite degli altri, l’umanità di chi descrive senza giudicare, consapevole che l’uomo per sua definizione è un essere imperfetto ma dopo ogni caduta, questo Brunella credeva, è sempre possibile ripartire, infatti irrinunciabile nelle sue trame era per lei il lieto fine, che lei definiva “il raggio di sole” anche se restava sempre, un retro gusto amaro e malinconico.

Donna fragile, minuta, ma almeno per il suo pubblico, apparentemente indistruttibile, sempre tormentata perché partecipe con grande empatia del destino degli altri, irrisolta come ciascuna donna, torturata dai sensi di colpa, come ciascuna donna che deve conciliare famiglia e lavoro, ha saputo far ridere, piangere, commuovere, avvincere alla sua scrittura i tantissimi lettori che si sono immedesimati nei suoi personaggi, ritrovando in ognuno di loro, pezzi della loro vita.

Il nostro augurio alla casa editrice Gae che ha dato vita – già da alcuni anni – al suo sogno editoriale tramite il passaparola, strumento vero del successo editoriale. Un piccolo miracolo.


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