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Giorgia Meloni e Joe Biden

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Viaggio in America per incontrare Biden e Trudeau per Giorgia Meloni, congresso euro socialisti per Elly Schlein

IL GIORNO dopo aver siglato un patto su Gaza con Joe Biden, Giorgia Meloni vola in Canada per incontrare il primo ministro canadese Justin Trudeau. Un bilaterale che si inserisce nell’azione di politica internazionale dell’inquilina di Palazzo Chigi che da qualche settimana presiede il G7. Meloni, nello studio ovale di Biden, ha posto le basi per rinnovo dell’intesa su Gaza, – «Sì, ai due Stati» – e ha rilanciato gli aiuti all’Ucraina e al premier Zelensky. Insomma, la barra del governo italiano resta dritta rispetto all’atlantismo e all’europeismo. La premier Meloni, insomma, davanti a Biden, si tiene a debita distanza da Donald Trump e dal filoputinismo che attraversa la Lega dell’alleato Matteo Salvini.

A Roma, nel frattempo, la sinistra europea – riunita per il congresso dei socialisti europei – rilancia la sfida alle destre. Viene eletto il candidato alla presidenza della commissione Ue Nicola Schmit che sposa la linea di Mattarella sull’utilizzo dei manganelli. «Io sto con il presidente Mattarella con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento. Dobbiamo stare insieme contro l’estrema destra». E ancora, sempre Schmit: «Ci batteremo contro chi diffonde odio e divisione: non correremo dietor l’estrema destra. Nessun contatto con Ecr e Id. Al Ppe e al Alde dico siate coerenti con la vostra storia: non si deve normalizzare l’estrema destra».

Lo Spitzenkandidat dei socialisti europei si è poi rivolto a Schlein, seduta in platea, per congratularsi con lei del risultato alle elezioni regionali in Sardegna: “Cara Elly è vero, il vento sta cambiando, andiamo a vincere queste elezioni”, ha detto, e la segretaria dem, dalla prima fila, gli ha risposto facendo con le mani il gesto del cuore e dicendogli “bravo, bravo”. Spazio poi alla segretaria del Pd, che fa gli onori di casa: «Siete qui per portarci speranza, ma spero che anche noi possiamo fare lo stesso con la vittoria in Sardegna ottenuta grazie all’unità di tutti i partiti della coalizione, perchè non abbiamo vinto da soli. Tra dieci giorni si voterà in Abruzzo, voglio esprimere da qui il nostro sostegno al candidato Renato d’Amico, forza Renato».

Schlein si augura di vincere in Abruzzo, dove il centrosinistra unito e allargato sfiderà il centrodestra del governatore uscente Marco Marsilio. «Quando abbiamo iniziato a lavorare vi chiamavamo qua per portaci speranza, è fondamentale sapere che non siamo soli nella lotta contro l’estrema destra, è fondamentale vedere che parliamo 27 lingue ma lottiamo per le stesse lotte e condividiamo la visione dell’Europa. Siamo uniti per scelta e non perché dobbiamo». Oltre alla segretaria del Pd Elly Schein e al cancelliere tedesco Scholz, al congresso partecipano, tra gli altri, il premier spagnolo Pedro Sanchez, il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni, il segretario della Cgil Maurizio Landini. I lavori si sono aperti con il discorso del presidente del Pse, Stefan Löfven.

Schlein e Sanchez, a quanto riferito, hanno avuto “un lungo colloquio” a margine dei lavori. Il congresso si è concluso nel pomeriggio sulle note di Bella Ciao, nella versione dei Modena City Ramblers. Al termine del discorso di Schlein tutte le delegate e i delegati si sono alzati in piedi ad applaudire battendo a ritmo le mani. È stato anche il giorno delle manifestazioni pro Palestina in tutta Italia e in particolare a Pisa e a Firenze, dove una settimana fa gli studenti sono stati colpiti dai manganelli. In cinquemila nella città della Torre, dove vengono scanditi slogan contro Israele definito uno “Stato fascista e terrorista”.


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