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Rosario Fiorello durante la prima serata del Festival di Sanremo 2022

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SANREMO – È iniziato con uno sketch come consuetudine pieno di ironia il primo ingresso dello showman Fiorello, tornato sul palco dell’Ariston insieme ad Amadeus per il 72esimo Festival di Sanremo.

Il conduttore e direttore artistico trova la missiva dello showman sul palco, piena zeppa di messaggi in codice, alcuni dei quali non possono essere nemmeno letti.

Nella lettera Fiorello indugia sull’essere stato costretto a tornare anche quest’anno, nonostante abbia provato fino all’ultimo a evitarlo: «Voglia di stare qui stasera zero». Dopo la presentazione lo showman siciliano arriva sul palco direttamente dall’esterno del teatro, in stile Matrix, con una maschera nera glitterata, occhiali da sole neri e mantello, con in mano ha un rilevatore di temperatura, accompagnato dal refrain di San Martino, sua celebre canzone.

«Ecco a voi il Mattarella dell’intrattenimento – annuncia Amadeus – il mio ex amico Rosario Fiorello». «Quest’anno ti avrei visto volentieri da casa, ma tu hai voluto farmi venire – ha esordito Fiorello – che poi saluta il pubblico in sala: «Buonasera a tutti!» dice con sottofondo musicale, e subito dopo: «Quanto mi siete mancati! Sono la vostra terza dose, sono il booster».

Poi ha continuato a scherzare con il pubblico: «Mi tamponano tutti i giorni, io sarei dovuto stare a casa con il plaid sulle gambe, ma perché a Sanremo tamponano così tanto?». Un accenno ironico al voto della sala stampa: «Quanto avrà dato il giornalista dell’Osservatore Romano ad Achille Lauro?». «La prima volta – dice Ama – sono venuto per amicizia, la seconda volta per confermare l’amicizia, la terza per romperla l’amicizia. La prossima volta ci dobbiamo vedere al funerale. Tanto se nostro Signore fa l’appello tu sei con la A».

E poi prosegue: «Lui ride, fa l’amico – aggiunge Amadeus – ma è il male assoluto, mi ha stalkerizzato ai limiti del bullismo. Poi ogni volta che ha una cosa da dire va al Tg1, ormai la gente penserà che è un virologo». Per la prossima edizione aggiunge «non vi fidate di lui quando dice che non lo vuole fare» dice ai vertici Rai «ma ce l’ho io il nome per il direttore artistico: il generale Figliuolo».

Fiore è un fiume in piena con il giusto mix di simpatia e ironia: «Lui per farmi venire ha fatto di tutto, una volta in una giornata freddissima, c’era suo figlio sotto casa mia con un cartello con scritto ‘Non abbandonare papà’. Che poi dice che mi fa venire qui perché gli porto fortuna. Ma che sono un portafortuna io?», ha concluso.

Inevitabile un passaggio anche sulla rielezione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Gli hanno scombinato i piani, lui l’anno prossimo voleva fare The Voice Senior, ma niente». Poi chiede a tutto il pubblico di intonare un coro per il presidente della Repubblica. Fiorello ironizza anche sul Presidente del Consiglio dei Ministri: «A Draghi sarebbe piaciuto fare il presidente della Repubblica, aveva già preparato il discorso di fine anno a banche unificate».

Quindi ricorda un intervento dello scorso anno, in cui parlava di chi avrebbe condotto questo Festival, augurandogli andasse malissimo. Quindi propone la rottura dell’anatema facendo quello che aveva fatto lui anni fa: baciare il direttore di Rai1. Al tempo era Fabrizio Del Noce, oggi è Stefano Coletta.

Un bacio propiziatorio e con le mascherine anche se con tanto di labbra rosse sulle punte: è quello che Fiorello in qualche modo impone – la minaccia è ‘altrimenti il Festival andrà malissimo, peggio del Festival della canzone cristiana che si sta svolgendo qui vicino!’ – ad Amadeus e al direttore di Rai1, Stefano Coletta sul palco dell’Ariston. Il modello storico di riferimento è alla famosa fotografia del ‘kiss in time square’.

Il rituale si chiude infine con un medley di canzoni notoriamente tristi, cantate su una base gioviale. Un intervento che riporta alle atmosfere di due anni fa e sveglia l’Ariston.


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