X
<
>

I fedeli in preghiera nella Basilica e la statua di San Nicola

Share
3 minuti per la lettura

Venduti sul mercato nero e dei ricettatori per poco meno di 2mila euro. È questa la pista più battuta dagli inquirenti della Procura di Bari e dagli investigatori della Questura nelle indagini sul furto choc avvenuto all’alba di martedì in Basilica. Un vero rompicapo per capire dove sia finito il bottino, composto da accessori sacri e offerte, rubato dalla teca che custodisce la statua di San Nicola.

Per il furto con scasso è in carcere da mercoledì notte, in stato di fermo, Farid Hanzouti, 48enne di nazionalità tunisina. L’uomo è stato interrogato per ore ma non ha voluto fornire indicazioni utili al ritrovamento della refurtiva: oltre agli spiccioli delle offerte, sono stati rubati un anello in oro, l’evangeliario con le tre sfere d’argento e un medaglione contenente una fiala della sacra manna, strappati dalle mani della statua del santo. Con danni ancora visibili sulle dita.

Alla identificazione del 48enne come autore del furto sacrilego, i poliziotti sono arrivati grazie alle immagini delle telecamere della Basilica che lo hanno immortalato e alla comparazione con le impronte digitali trovate in chiesa. In base alla ricostruzione e ai filmati delle telecamere sia interne e sia esterne alla Basilica, l’uomo avrebbe fatto irruzione intorno alle ore 3 di martedì entrando in chiesa dopo aver divelto un’inferriata e sfondato un portone laterale in legno. E per circa due ore avrebbe vagato per le navate e armeggiato con la teca.

Quando gli agenti hanno rintracciato il presunto ladro, nascosto in un casolare nel quartiere Japigia, hanno trovato 83 banconote da 20 e 50 euro per complessivi 1.750 euro. Secondo gli inquirenti si tratterebbe della «somma di denaro riferita alla vendita delle reliquie del santo».

Sempre nel casolare, spesso ricovero per senzatetto, sono stati sequestrati anche altre oggetti, tra i quali un anello in metallo con scritte cirilliche, probabilmente rubato nello stesso furto, perché «tradizione vuole – si legge nel provvedimento di fermo – che i devoti del santo patrono, soprattutto di nazionalità russa, oltre alle offerte lancino nella cripta dei piccoli anelli.

In effetti, la cripta è stata forzata e da lì sono stati portati via tanto il denaro lanciato sul pavimento quanto probabilmente gli anelli presenti». Il ladro quindi si sarebbe spinto anche nei sotterranei della Basilica, a pochi passi dalla tomba del santo dove ogni 9 maggio avviene il prodigioso prelievo della sacra manna.

Una vicenda che continua a suscitare incredulità e sgomento in tutta Bari vecchia e tra i fedeli. Nelle ultime ore si sono moltiplicate le iniziative di solidarietà: dalla azienda che si è offerta di rifare e rafforzare l’impianto di videosorveglianza alla famiglia benestante pronta ad acquistare a proprie spese nuovi accessori sacri per la statua.

Statua che tra circa un mese inizierà a sfilare tra i baresi per i preparativi – si parte a fine aprile con l’estrazione del motopeschereccio – della festa patronale, in programma dal 7 al 9 maggio. Intanto dalla Lega, tramite il consigliere regionale Davide Bellomo, arriva l’appello a interventi sulla sicurezza in città: «Tra spaccate ai negozi e il clamoroso furto in Basilica, il sindaco Decaro nulla ha fatto e nulla ha chiesto al governo per un’emergenza sicurezza sempre più grave».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE