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Alcuni momenti della consegna del materiale agli esercenti

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Fuori e dentro: sono termini che si annullano quest’anno per la tredicesima edizione del festival del cinema barese che, per la prima volta, grazie all’intuizione del Comune di Bari e in sinergia con il direttivo organizzativo ospita il programma “Fuori Bif&st – La città si veste di cinema”. L’intento è diffondere quell’attivismo culturale pop e partecipativo che caratterizza il festival del capoluogo pugliese attraverso la promozione di iniziative parallele all’interno delle attività commerciali di tutta la città. Nell’androne del Palazzo di città, gli esercenti che hanno partecipato alla call promossa dal Comune, per personalizzare le vetrine sul tema cinema o ospitare attività inerenti a tema, ieri hanno ritirato materiale espositivo targato Bif&st per allestire le proprie vetrine durante le giornate del festival.

Ines Pierucci, assessore alle Culture e Carla Palone, assessore allo Sviluppo economico, hanno consegnato i materiali in un’atmosfera entusiasta tra i presenti. «Anziché pensare di spendere soldi a fondo perduto in modo inutile, ci siamo sedute e ci siamo chieste: cosa possiamo fare?». E’ la domanda che si sono poste le assessore e la risposta è stata sinergia. Il numero di attività che ha aderito alla call supera le 50 unità , alcune delle quali prevedono di ospitare, nel rispetto della proposta del Comune, eventi culturali che toccano la tematica cinematografica. «All’inizio avevamo pensato l’iniziativa per le attività commerciali che interessavano l’area di svolgimento del Festival: Petruzzelli, Margherita, Palazzo delle Poste. Poi abbiamo cambiato idea e infatti hanno partecipato attività commerciali anche dal quartiere Poggiofranco».

Così ieri mattina i bustoni blu di Ikea portati dagli esercenti raccoglievano totem firmati Bif&st, poster che raffigurano freme di film girati in Puglia con Sophia Loren “La vita davanti a sé”, Sergio Rubini nei “Fratelli De Filippo”, e di Varichina – La vera storia della finta vita di Lorenzo De Santis sostenuti dall’Apulia film commission: elementi scenografici per quelle location non addette secondo convenzione ad ospitare il Festival. Eppure, la risposta è stata partecipare ed essere sinergici. «Io sono sorpresa e felice: ci ringraziano ma siamo noi che dobbiamo ringraziare loro. Anche i negozi di scarpe hanno deciso di presentare dei film sul cinema», ha affermato l’assessore allo Sviluppo economico.

«Aprire alla magia del cinema ad altri luoghi, come il Museo civico, le librerie o le attività commerciali, o dar vita a un cantiere evento con le grandi musiche del cinema eseguite dal vivo, è un modo per rendere i baresi protagonisti di questo momento importante anche dal punto di vista turistico» , ha aggiunto Ines Pierucci.

«E’ una novità interessante non solo per la città ma per gli operatori e i ristoratori, non coinvolti solo per le attività economiche ma per partecipare a scelte culturali delle città. Questo non ci fa sentire solo delle vetrine dove acquistare». Florian Binetti, titolare del rinomato Arcimboldo, al confine tra il Murat e Madonnella che per la comunità barese ha il sapore di casa, racconta: «Ci hanno lasciato spaziare con le idee, poi hanno valutato quelle più consone: la nostra sarà una selezione musicale con vinili a tema cinematografico con un dress code inerente, domenica 27, alle 11, e lunedì 28 marzo alle 19. Questa iniziativa ci permette di essere altro rispetto ai soliti partner gastronomici».

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