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La dimissionaria Rosy Barretta

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Scossone nel Pd pugliese a pochi giorni dalle Comunali e a poco più di un mese dai congressi per il rinnovo degli incarichi nel partito: la presidente dell’Assemblea provinciale di Brindisi, Rosy Barretta, imprenditrice, ha rassegnato le dimissioni «irrevocabili» sbattendo bruscamente la porta e non mandandole a dire. «Il Pd di Brindisi è alla frutta», scrive senza usare eufemismi nella lettera di dimissioni inviata al segretario regionale del partito, Marco Lacarra.

Diversi i temi di scontro tra Barretta e gli altri vertici del Pd brindisino, dall’ammodernamento del porto agli investimenti nella zona industriale. Non idilliaci nemmeno i rapporti con il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, sostenuto nella sua azione politica proprio dal Pd locale. Ma «la goccia che ha fatto traboccare il vaso», come scrive nella lettera di dimissioni l’ormai ex presidente, è stato il «negato» rinnovo della tessera di iscrizione al Pd per il 2020, che impedirà a lei e «ad altri iscritti che in passato hanno avuto ruoli di rilievo nel partito» di partecipare al «congresso cittadino che si dovrebbe tenere in date ricomprese tra il 26 novembre 2021 e il 19 dicembre 2021».

«Una situazione incresciosa», scrive Barretta e che «mi crea non poco disagio». In pratica, alla presidente del Pd brindisino sarebbe stato impedito di tesserarsi: «Più volte – scrive ancora l’imprenditrice – ho richiesto, attraverso i canali ufficiali e ufficiosi, chiarimenti circa le procedure di rinnovo, tuttavia non ho mai ricevuto informazioni precise. Una situazione incresciosa e inverosimile». Barretta parla di «mala gestio del Partito democratico di Brindisi», che «ho più volte evidenziato attraverso esposti diretti alle varie commissioni di garanzia e alle segreterie provinciali e regionali del Pd, dai quali non ho mai ricevuto un adeguato riscontro, a parte alcune manifestazioni di solidarietà personale, da me molto apprezzate».

Ma si tratta solo «della punta dell’iceberg», perché le ragioni sono politiche: «Il Pd di Brindisi è alla frutta», afferma Barretta. «Il senso di disaffezione al partito è di evidenza tangibile. Mi fa male – scrive ancora – constatare che il Pd di Brindisi venga percepito non più come partito dei rappresentati, ma come partito dei rappresentanti». Parole dure che non hanno lasciato indifferente il segretario regionale, Marco Lacarra, al quale Barretta si era anche rivolta: «Avevamo parlato del problema del tesseramento – spiega il segretario – e le avevo detto che se avesse riscontrato ancora problemi avremmo potuto procedere al tesseramento in un’altra federazione provinciale. Mi dispiace molto per le sue dimissioni e per questa situazione, Rosy ha sempre lavorato duramente per il partito, è una persona di spessore e spero che ci ripensi».

Lacarra non nasconde qualche tensione nel Pd pugliese, ma getta acqua sul fuoco: «E’ normale che ci siano momenti di confronto, siamo in una fase transitoria perché tra un paio di mesi ci saranno prima i congressi nei circoli e poi le assemblee nelle federazioni provinciali e in quella regionale. Siamo anche alla vigilia delle Comunali, quindi direi che è quasi fisiologico».

Le candidature per il rinnovo dei vertici del partito potranno essere consegnate entro il 22 ottobre, poi ci vorrà almeno un mese per arrivare al congresso regionale. E’, quindi, una fase delicata per il Pd Puglia, senza dimenticare qualche caso spinoso legato alle Comunali, a cominciare da quello di Nardò dove il Pd dovrà fare a meno del sostegno del governatore Michele Emiliano che appoggia il sindaco Mellone.

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