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Il segretario del Pd Puglia a rischio commissariamento

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Ieri per quasi tutta la giornata è circolata la notizia dell’imminente commissariamento del Pd pugliese, ma il provvedimento da Roma non è arrivato. Questo non vuol dire che ci sia stato un ripensamento, anzi potrebbe essersi trattato solo di un rinvio di 24 ore. Le acque, dopo il caso Barletta, restano molto agitate ma non solo nel Partito democratico, incapace da ormai cinque mesi di darsi un regolamento per celebrare il Congresso.

E’ tutto il centrosinistra regionale in subbuglio, ne è prova l’intervento a gamba tesa di ieri di Articolo 1: «Merita attenzione – dicono dalla segreteria regionale del partito – la nota romana sulle scelte politiche del Pd pugliese, perché evidenzia che in Puglia il Pd non sta lavorando alla costruzione di un progetto politico e sta prediligendo alleanze occasionali senza alcun discrimine tra centrosinistra e centrodestra, incentrate sulle persone, piuttosto che sui partiti».

Come detto, lo scontro nasce a Barletta dove il Pd nazionale, a cominciare da Francesco Boccia, per le prossime elezioni comunali caldeggiava un’alleanza Pd, 5 Stelle, Sinistra Italiana e ovviamente le civiche di Emiliano. Ma il segretario regionale Marco Lacarra e il governatore Emiliano, invece, hanno presentato la candidatura a sindaca di Santa Scommegna, dirigente comunale di lungo corso, sostenuta anche dal dem barlettano Filippo Caracciolo, senza l’ok di M5S e della Sinistra.

A stretto giro è arrivata la dura nota del coordinatore della segreteria nazionale Marco Meloni: «Il Partito democratico è impegnato in tutta Italia nella costruzione di una coalizione progressista, riformista e ambientalista, che fondi sull’alleanza con le altre forze del centrosinistra – Movimento 5 Stelle, partiti e movimenti della sinistra, Verdi, soggetti del centro riformista – un progetto per il governo del Paese in grado di battere la destra sovranista. Per questa ragione riteniamo sia un grave errore che a Barletta si tenti di intraprendere una strada fondata, nella sostanza, su un confuso coacervo di liste civiche che sembrano prescindere da qualsiasi discrimine tra centrosinistra e centrodestra, e dunque privo di alcuna chiara connotazione progressista».

Le frizioni dovrebbero portare, forse già oggi, al commissariamento del Pd Puglia. Ma intanto attacchi arrivano anche dagli alleati: «Maldestro e fuori luogo – critica Articolo 1 – ci appare il tentativo del segretario regionale Marco Lacarra di respingere le dure critiche espresse dalla segreteria nazionale, giustificando l’assenza di una linea politica con il successo elettorale conseguito.

È evidente a tutti i pugliesi che in Puglia non esiste alcun tavolo del centrosinistra al lavoro, sia nei Comuni capoluogo che nei grandi centri che andranno al voto nelle prossime elezioni amministrative; qui il campo largo invocato da Enrico Letta semplicemente non c’è. Da mesi Articolo Uno ha chiesto di lavorare in tal senso, in linea con il proficuo lavoro avviato da Roberto Speranza ed Enrico Letta a livello nazionale; tuttavia, le nostre richieste sono state ignorate dal Partito democratico e sono rimaste inascoltate dal governatore Emiliano».

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