X
<
>

Mario Altieri

Condividi:
4 minuti per la lettura

SCANZANO JONICO – È stato denunciato per dichiarazioni mendaci, poiché all’atto della presentazione delle liste ha autocertificato di non avere più condanne pendenti, mentre c’era quella per abuso d’ufficio del 2014, che oggi gli costa l’incandidabilità e l’impresentabilità.

È sempre più una guerra di carte bollate, quella che si è innescata all’indomani della mancata proclamazione dell’elezione di Mario Altieri a sindaco di Scanzano Jonico.

Lui è già pronto con la controffensiva denunciando tutti; sta lavorando con il suo legale, l’avvocato Livia Lauria, al ricorso al Tar contro la decisione di invalidare la sua elezione, e al giudice civile contro tutti coloro che sono ritenuti responsabili di un atto giudicato «illegittimo», con la mancata proclamazione degli eletti.

Ieri Altieri ha consultato il professor Agostino Meale, titolare della Cattedra di Diritto amministrativo presso l’università di Bari, che seguirà l’iter davanti al Tar. Ma il “mancato sindaco” non si ferma qui, perché per difendere quello che ritiene un diritto leso, per sé stesso e per la sua comunità, ha intenzione di contestare anche l’operato del giudice Paola Stella, del tribunale di sorveglianza di Potenza, che nel 2018 lo ha riabilitato con “formula piena”, salvo poi fornire parere discordante nella consulenza richiesta dalla prefettura, da cui è scaturita la comunicazione di incandidabilità ed impresentabilità al centro della contesa.

«Non è possibile che un giudice sia chiamato a fornire un’interpretazione autentica di un suo stesso provvedimento (la sentenza ndr), che peraltro non è stato impugnato dalla Procura generale. -ha rimarcato l’avvocato Lauria, sentita dal Quotidiano- Non può proprio farlo. Poi c’è il tema della nostra istanza di riabilitazione, rispetto alla quale non si comprende come mai la giudice Stella, pur in presenza di un certificato penale, non abbia considerato la condanna del 2014 per abuso d’ufficio (con recidiva ultraquinquennale ndr), che pure è presente in quell’atto; non è possibile che non ci fosse. L’istanza di riabilitazione viene chiesta e concessa anche sulla base di una dimostrazione di buona condotta, che il giudice rileva. Allora mi chiedo -prosegue Lauria- com’è possibile che Altieri sia stato riabilitato per le condanne del 2010 e non per quella del 2014. Elementi di forte incongruenza -insiste Lauria- che contesteremo in tutte le sedi opportune, con procedimenti d’urgenza, perché non si deve dimenticare che si è in presenza di un Comune in balìa delle onde, dove probabilmente arriverà un commissario, ma oggi è senza una guida, pur essendo stato eletto un sindaco. Altieri deve poter rappresentare la volontà popolare».

Molto dura la reazione di Altieri: «Diffideremo l’adunanza dei presidenti di sezione, per la mancata proclamazione degli eletti, in quanto non avevano titolo a non procedere; nella comunicazione della prefettura c’era solo l’indicazione della mia presunta incandidabilità, quindi loro avrebbero dovuto proclamare comunque gli eletti e poi un terzo, nel caso di specie la prefettura, in presenza di motivi ostativi avrebbe potuto ricorrere al Tar, anche in sede di riunione di convalida del Consiglio».

Poi gli strali contro la prefettura: «La consulenza chiesta al giudice di sorveglianza, è arrivata il 5 novembre in prefettura -denuncia Altieri- perché non si è sospesa la votazione per 15 giorni (la norma lo consente), per chiarire la mia posizione, salvo poi procedere eventualmente con i due candidati rimasti? Invece si è preferito procedere al voto per vedere chi vinceva. Se avesse vinto un altro tutto a posto, se vinceva Altieri lo si dichiarava impresentabile; e poi si nega si sia trattato di un atto politico ad orologeria».

Su questa contestazione circa la tempistica, che sembrerebbe “confezionata” per escluderlo solo in caso di sua elezione, come in effetti è avvenuto, non ci sarebbe stata alcuna strategia, perché anche in questo caso non c’era scelta. Infatti, la norma prevede che la procedura di voto comunque debba compiersi. In caso di vittoria dell’impresentabile si procede con l’annullamento, come accaduto a Scanzano; se avesse vinto uno dei due competitor, Altieri con la sua lista sarebbe stato dichiarato impresentabili ed escluso dal consiglio comunale, dove sarebbe entrato il vincitore come maggioranza e la seconda lista come unica opposizione.

Quindi, l’unica zona grigia di questa vicenda, da cui parte una situazione paradossale, è la sentenza di piena riabilitazione, emessa dal giudice di sorveglianza nel 2018 per tutte le condanne pregresse, saltando evidentemente quella per abuso d’ufficio con recidiva ultraquinquennale, rispetto alla quale Altieri si sarebbe potuto riabilitare solo dal 2023 in poi, ovvero 8 anni dopo l’espiazione della pena, che risale al 2015. Ma la sentenza, mai impugnata, è comunque di piena e completa riabilitazione alla data del 2018. Come si dipanerà questa matassa?

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE