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Il caldo non dà alcuna tregua alla Calabria e ai calabresi, l’anticiclone persistente stringe nella morsa la regione, lunedì nuovo picco di temperature

LA STAZIONE meteorologica del laboratorio Cesmma all’Unical da quattro giorni consecutivi si attesta sopra i 40 gradi, con picco massimo (finora) di 43. Né le previsioni per il weekend e le proiezioni a medio termine sono incoraggianti: se confermate, registreremo una striscia di dieci giorni consecutivi di temperature roventi.

«Un nuovo picco – spiega Alfonso Senatore, associato di Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia dell’Unical e membro del Centro Studi per il Monitoraggio e la Modellazione Ambientale – dovrebbe arrivare tra lunedì e martedì, con le massime che, nelle aree interne come la Valle del Crati, potranno raggiungere i 43/44 gradi».

LA CALABRIA NELLA MORSA DEL CALDO PER COLPA DELL’ANTICICLONE

‘Colpa’ dell’anticiclone, il cui centro «persiste tra Tunisia e Mediterraneo ed è molto stabile». Unico sollievo, a inizio settimana, sarà il previsto calo delle minime, ma nel weekend toccherà soffrire. «Continueremo ad avere su Cosenza – spiega Senatore – notti tropicali» con temperature che non scenderanno sotto i 25 gradi. La tregua, poi, è prevista intorno a giovedì prossimo, quando dovrebbe profilarsi un calo delle temperature massime. E a fine mese l’anticiclone dovrebbe essere ricacciato più a sud.

Non si registrano per ora temperature record (nel 2021 ad agosto la stazione Unical rilevò 45,8 gradi di massima), ma ad essere significativa è la durata di quest’ondata di calore. «Se le previsioni vengono confermate assisteremo a circa dieci giorni con temperatura sempre sopra i 40 gradi – nota Senatore – Una persistenza simile non si era mai registrata». I dati della stazione Unical finora segnalano, come record, solo i 9 giorni consecutivi di inizio agosto del 2017, con picco di 44,5 gradi il 5 agosto. Lo scorso anno invece fu più clemente: ‘solo’ tre giornate (e non consecutive) di temperature oltre i 40 gradi (“soglia” massima 42,4 gradi).

Ma cosa rispondere ai negazionisti del cambiamento climatico? A chi dice che in fondo è estate e queste temperature si sono sempre registrate?

«Non è l’intensità del caldo ad allarmare, non sono i picchi record – dice Senatore – ma la frequenza con cui si presentano. Nel 2021 abbiamo registrato nel cosentino una ventina di giornate, in estate, con temperature altissime, sopra i 40 gradi. Quest’anno, se le previsioni vengono confermate, a luglio ci saremo già attestati su una decina di giornate roventi. E poi dobbiamo guardare al quadro globale. In questi giorni al nord si stanno verificando precipitazioni intense, grandinate con chicchi grandi quanto una pallina da tennis. È l’aumento dell’energia, dovuta al riscaldamento globale, a rendere sempre più frequenti questi eventi estremi – conclude Senatore – E con la temperatura del mare che in questi giorni si mantiene sempre più alta, corriamo il rischio di assistere a precipitazioni di particolare violenza nella prossima stagione autunnale».

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