X
<
>

Mario Scarriglia

Condividi:
2 minuti per la lettura

CROTONE – E’ stato sentito anche Armando Scaletti, l’imbianchino 53enne rimasto ferito a una gamba dal killer entrato in azione, l’altra mattina, dinanzi all’agenzia di pome funebri di Mario Scarriglia, il 46enne al quale ha, invece, sparato quattro colpi di pistola calibro 7,65 alla schiena, forse mentre la vittima predestinata gli voltava le spalle tentando di ripararsi, uccidendolo. Ma non avrebbe riconosciuto il sicario, che aveva in testa un casco e una mascherina ed era appena sceso da uno scooter bianco, forse uno Yamaha “T Max”, a bordo del quale forse lo attendeva un complice.

Gli agenti della Squadra Mobile della Questura, diretti dal vicequestore Ugo Armano e dal commissario Antonio Concas e coordinati dal pm Alessandro Rho (che ha già disposto l’autopsia che dovrebbe essere svolta oggi), stanno lavorando intensamente dalla mattina di venerdì scorso e non disperano di poter presto le mani sullo sparatore e sui suoi complici.

Finora hanno interrogato diversi testimoni al fine di ricostruire con esattezza la dinamica, e i loro racconti non sono apparsi reticenti.

Al contempo, gli investigatori della polizia di Stato stanno esaminando le immagini registrate da vari impianti di videosorveglianza: quelli installati presso lo stadio Scida, prospiciente alla scena del crimine, e anche quelli presso esercizi commerciali e abitazioni private.

E’ stato prelevato anche il server di una telecamera installata nello stabile in cui si trova la ditta di onoranze funebri. L’auspicio è quello di poter ricostruire il tragitto compiuto dal killer, o dai killer, fino all’evento tragico, come è stato fatto in occasione di altri omicidi compiuti in pieno centro e in pieno giorno. Il Grande Fratello a volte costituisce uno strumento che agevola le indagini, ma spesso gli impianti di videosorveglianza non sono funzionanti a causa della scarsa manutenzione e le immagini non sono di qualità.

Scarne le notizie che trapelano da ambienti investigativi, ma la verità è che gli inquirenti non tralasciano nessuna pista e spaziano da quella passionale a quella mafiosa a quella dell’usura.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE