X
<
>

Le bare accatastate nel palasport di Cutro

Condividi:
1 minuto per la lettura

CATANZARO – E’ stato convalidato il fermo di due presunti scafisti alla guida del drammatico sbarco di domenica sulla spiaggia di Cutro (Crotone). Il tribunale del capoluogo pitagorico ha confermato il fermo per un soggetto turco ed un giovane pakistano, bloccati lunedì insieme ad un ragazzo , pure lui pakistano, sul quale si esprimerà nelle prossime ore il tribunale dei minorenni di Catanzaro. Si tratta di Sami Fuat, 50enne turco e Khalid Arslan, 25enne pakistano.

I 67 morti del naufragio, come scrive il gip di Crotone Michele Ciociola, sono “vittime di un destino sordo alle loro speranze e di uno stato di necessità non altrimenti fronteggiabile se non mercé disperati viaggi della speranza”.

“Lungi dall’ergersi alla Cassandra di turno, chi scrive, gravato dagli orrori dell’ultima mareggiata pitagorica, si accinge a vagliare l’ultimo fermo disposto in materia di immigrazione clandestina”, scrive il gip nel testo. “In attesa dell’atteso e osannato turismo croceristico, l’Italia per alcuni giorni scopre altri esotici viaggi alla volta di Crotone e dintorni – scrive con amarezza il gip – Nel frattempo immarcescibili e sempre più opulente organizzazioni criminali turche (nel caso di specie, tuttavia, emergono appendici strutturali pakistane) brindano all’ultima tragedia umanitaria (il disastroso terremoto che inghiottiva parte della Turchia e della già martoriata Siria) che regalerà ai loro traffici ulteriori miriadi di disperati, disperati disposti a tutto pur di mettersi alle spalle un crudele presente ed un ancor più fosco futuro”.

Continuano intanto le ricerche di una quarta persona che i superstiti avrebbero individuato come scafista dell’imbarcazione sbriciolatasi a pochi metri dalla spiaggia.

Le ipotesi di reato a carico dei fermati sono omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE