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La copertina di "Storia della Calabria dall’antichità ai giorni nostri"

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4 minuti per la lettura

L’intervento di Agazio Loiero, pubblicato dal Quotidiano (LEGGI), sulla Calabria attuale schiacciata dagli stereotipi mediatici nazionali ha analizzato con lucidità la questione della brutta immagine della nostra regione.

Utili e ulteriori argomentazioni vi ha aggiunto il direttore Rocco Valenti con il suo editoriale (LEGGI).

Sono problemi che vengono da lontano. Può essere interessante anche una diversa prospettiva, quella letteraria, ad esempio, per cercare di capire la Calabria.

Perché la Calabria è una questione all’interno della Questione meridionale. Ho scelto cinque libri, altri se ne possono aggiungere. magari indicati da voi lettori.

Augusto Placanica – “Storia della Calabria dall’antichità ai giorni nostri” (Donzelli, 1994)

Un libro di storia decisivo per capire e comprendere la nostra identità.

Ha demolito il luogo comune della Calabria senza storia per nulla influenzato dai propri abitanti. È un libro che immagino abbia molto formato anche Agazio Loiero.

Augusto Placanica mette a frutto la sua conoscenza storiografica dalla Magna Grecia fino alla mai avvenuta unità nazionale con un linguaggio avvincente e indicando la lettura dei fatti come magnifico strumento di conoscenza.

Antonio Delfino – “Amo l’Aspromonte” (Editoriale Progetto 2000, 1994)

Una dichiarazione di affetto e appartenenza di un grande scrittore e giornalista. Totò Delfino era il figlio di massaro Peppe, il carabiniere raccontato da Alvaro e quella tradizione avvolge la composizione di una raccolta di scritti come un canto che incanta e appassiona ogni lettore.

Catastrofi e tragedie, falsi miti e veri eroi, incontrano una penna intinta nell’ironia e nell’acume critico di chi non si è mai omologato. Per costruire un nuovo Aspromonte bisogna conoscerlo bene. Libro utile a sostenere la candidatura della Locride a capitale italiana della cultura.

Vincenzo Guerrazzi – “Nord e Sud uniti nella lotta” (Marsilio, 1974; ristampato da Frilli, 2003)

Un capolavoro della letteratura industriale del Novecento italiano. Scritto da un operaio metalmeccanico originario di Mammola ed emigrato a Genova.

È la storia di un viaggio. Quella della nave noleggiata dai sindacati per partecipare alla manifestazione nazionale a Reggio Calabria che andava a sfidare in casa i boia chi molla di Ciccio Franco.

La vittoria del Premio Sila e la lettura nelle scuole provocherà il sequestro del libro da parte della magistratura aprendo una polemica nazionale che coinvolge tutta la cultura italiana. La migliore Calabria di sempre.

Andrea Di Consoli – “La collera” (Rizzoli, 2012)

Un romanzo passato troppo in fretta e che invece possiede possente linguaggio e robusta riflessione. Protagonista un calabrese che non sopporta calabresi e meridionali.

Emigrato a Torino va a lavorare alla Fiat negli anni Settanta. È anche un fascista.

Attraverso il protagonista, Pasquale Benassia, lo scrittore lucano ma di scuola romana anticipa per tempo alcuni temi del nostro vivere legati all’odio sociale e al rancore.

Un libro che merita di essere letto e discusso. Fa comprendere i difetti della nostra identità.

Fabio Cuzzola – “Reggio 1970. Storie e memorie della rivolta” (Donzelli, 2007)

Una rivolta violenta nel Sud d’Italia. A Reggio Calabria i cittadini scendono in strada per protestare contro la mancata assegnazione del capoluogo regionale. È il 1970. Nulla sarà più come prima. Il regionalismo calabrese nasce malato.

Le Calabrie impediscono la nascita della Calabria. Le responsabilità della classe politica aprono la strada alla ‘ndrangheta alleata dei colletti bianchi con la complicità dei fascisti. Un lavoro storico pregevole basato su fatti e documenti.

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