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Il presidente della Giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, sulla statale 106 jonica bacchetta il consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci e ribadisce che i fondi stanziati «sono un risultato epocale»

Non ha perso tempo il governatore della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, riguardo il j’accuse di Ernesto Alecci sui fondi (3 miliardi complessivi) che sarebbe in fase di stanziamento da parte del Governo per l’ammodernamento e la messa in sicurezza della Strada Statale 106 jonica (nel tratto tra Catanzaro e Sibari).

«Leggo – ha esordito Occhiuto – che il consigliere regionale del Partito democratico, Ernesto Alecci, si dice ‘arrabbiato, indignato, sconcertato’ perché a suo avviso il finanziamento stanziato dal governo per la Strada Statale Jonica sarebbe ‘una elemosina’. Ad avercene di elemosine che cubano 3 miliardi di euro».

Una punta di ironia che, però, lascia subito il passo per una vera e propria offensiva di natura politica: «Il Pd, quasi ininterrottamente al governo nazionale negli ultimi 10 anni e per più di un lustro alla guida della nostra Regione (9 dicembre 2014 – 15 febbraio 2020), non ha mai posto in cima ai suoi programmi il rifacimento della SS 106. Con il centrodestra al governo della Calabria e adesso del Paese, invece, la Statale Jonica è diventata una priorità nazionale».

Occhiuto rivendica come nel percorso per portare all’attenzione della politica nazionale il caso della Strada statale 106 Jonica «abbiamo coinvolto la Cgil, la Cisl e la Uil, il Consiglio regionale ha unanimemente sostenuto l’iniziativa del mio esecutivo regionale, i ministri delle Infrastrutture, Giovannini prima e Salvini poi, hanno accolto le nostre richieste. Ed oggi raccogliamo i frutti di quanto seminato nell’ultimo anno».

Il presidente della Giunta Regionale non vuole lasciare spazio a incomprensioni, quindi, aggiunge «anche per chi, come il consigliere Alecci, evidentemente non conosce la materia e non ha esperienza nella messa a terra delle grandi opere» che «la legge di bilancio per il 2023 ha dato concreta attuazione alle previsioni dell’allegato infrastrutture al Def per il 2022, che aveva individuato la SS 106 come ’la priorità’ degli interventi stradali di Anas, al fine di garantire ai cittadini dell’area Jonica il diritto ad una mobilità efficace e sicura».

Di conseguenza «oltre alle risorse già disponibili per il Megalotto 3, in corso di realizzazione, la manovra ha dunque stanziato 3 miliardi di euro che si aggiungono ai 200 milioni previsti dal Fsc 21-27. Il completamento delle attività di progettazione consentirà di definire il fabbisogno complessivo degli interventi che, dopo la tratta Catanzaro-Crotone, si amplieranno alla Crotone-Sibari e poi al tratto meridionale verso Melito Porto Salvo».

A quel punto «le ulteriori risorse necessarie potranno essere reperite attraverso i fondi strutturali europei 21-27 e il Fsc 21-27 destinati alla Regione Calabria».

Rispetto poi alla principale accusa rivolta da Alecci, Occhiuto puntualizza che «i flussi temporali dei finanziamenti previsti dalla legge di bilancio potranno essere modulati sulla base dell’effettivo cronoprogramma dei cantieri, sulla base di progetti condivisi con i territori e con modalità realizzative coerenti con gli effettivi fabbisogni di mobilità. Le risorse della manovra, dunque, sono scadenzate nel tempo per evitare la possibilità di disimpegnare questi fondi a causa dei tempi tecnici necessari per costruire l’opera».

In sostanza, «nei primi anni occorre completare le progettazioni, condividere i tracciati, avere le autorizzazioni e bandire le gare. E per queste attività le risorse del Fsc e quelle previste dalla legge di bilancio sono più che sufficienti.
Successivamente i finanziamenti potranno essere efficacemente rimodulati sulla base degli effettivi stati di avanzamento dei lavori, come è già stato fatto per altre grandi opere e per altri settori».

Per meglio precisare la situazione Occhiuto si spinge anche ad una esemplificazione chiarificatrice: «Se Anas sarà in grado di mettere a terra risorse per 2 miliardi di euro entro il 2025, quelle risorse saranno disponibili. In caso contrario, proprio grazie alla programmazione temporale data in manovra, i fondi non andranno disimpegnati e rimarranno nelle nostre disponibilità. Per realizzare le infrastrutture complesse non è importante il flusso di spesa, ma la disponibilità complessiva delle risorse».

Altro esempio: «Nel bilancio dello Stato l’Alta velocità ferroviaria tra Salerno e Reggio Calabria è finanziata spalmando le risorse su molte annualità, proprio per evitare disimpegni. In questo caso la mia preoccupazione è che siccome le prime attività previste per questa tratta ferroviaria non sono state ancora messe in atto, potremmo – per questa opera – perdere alcuni fondi. Ma di questo ne riparleremo nei prossimi mesi».

Per quanto riguarda l’attacco di Alecci, per Occhiuto se questi «avesse letto la legge di bilancio, nel suo paragrafo dedicato alle infrastrutture, forse avrebbe potuto apprezzare come la Strada Statale Jonica sia l’unica grande opera del Paese finanziata con una cifra così importante. Si tratta di uno sforzo epocale, avviato dal governo Draghi su iniziativa del ministro Giovannini, condiviso con la Regione Calabria, e al quale adesso, grazie anche all’impegno del ministro Salvini, il governo Meloni ha dato attuazione».

Per concludere, poi, Occhiuto rilancia: «Oggi non dovrebbe essere il giorno delle polemiche, ma della presa d’atto di una straordinaria opportunità cui dare concreta attuazione nei tempi più brevi possibili».

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