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Jonas Carpignano

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Eravamo stati facili profeti nella nostra cronaca della premiere di “A Chiara” sulla Croisette dove si svolge la prestigiosa “Quinzaine des rèalisateurs”.

Il film di Jonas Carpignano, girato a Gioia Tauro, ha vinto l’Europa Cinema Cannes Label doppiando il risultato ottenuto già per il precedente “A Ciambra” realizzato con la comunità rom dell’omonimo insediamento sempre di Gioia Tauro.

Spieghiamo ai non addetti ai lavori che la Quinzaine è sezione prestigiosa ma non competitiva. Ha solo la sezione europea che assegna il trofeo al miglior film patrocinato da distributori che permettono un’ampia circuitazione del vincitore nelle sale specializzate del vecchio continente. Oltre ad alzare le quotazioni del regista che firma opere con questo sigillo.

Si è scritto sulle migliori testate del mondo che il film girato in Calabria è molto potente per tematica e forma artistica di realizzazione. Cinema del reale sulla ‘ndrangheta raccontata in forma non stereotipata, grazie al giovane regista italoamericano che da lungo tempo ha deciso di vivere e concepire i suoi piccoli capolavori nella Calabria moderna che rimbalza sullo schermo con narrazione estremamente coinvolgente grazie anche all’utilizzo e alla collaborazione delle persone del posto.

Salgono ulteriormente ora le quotazioni di Carpignano che con questo secondo premio potrebbe sbarcare negli Usa, anche grazie al sostegno di Martin Scorsese, il quale era stato già produttore di “A Ciambra”.

Il film ha già una distribuzione meno artigiana e militante di quella precedente avendo addosso il logo di Mk2 che ha già preparato una diffusione europea di degno rispetto.

Bene anche in Italia con la qualificata Lucky Red del bravo Occhipinti che si appresta a varare il lancio del film nelle sale italiane a metà settembre.

L’anteprima nazionale si potrebbe tenere proprio a Gioia Tauro, il giorno antecedente l’uscita nazionale. In Calabria è già pronta a mobilitarsi la rete di sostegno dal basso che segue con passione la filmografia del regista americano che ha deciso di lavorare nella nostra regione.

Jonas Carpignano ha chiuso il cellulare dopo essere premiato per la sua seconda vittoria consecutiva a Cannes.

La compagna calabrese, che nel film ha fatto la segretaria di edizione, è in attesa di un bambino, e la coppia ha giustamente voluto vivere questo momento di gioia in una dimensione esclusivamente privata. 

Il film “A Chiara” ha un dietro le quinte da film alla Herzog e Welles. È stato girato in condizioni molto proibitive che hanno coinciso con l’esplodere della pandemia in Italia.

Le riprese erano iniziate, infatti, nel marzo del 2020, e contavano una troupe di 40 persone. Con l’avanzare del Covid è diventato tutto molto difficile. La compagnia si è ridotta a sole 10 unità che hanno dovuto supplire all’assenza degli altri trenta bloccati dall’isolamento e dal contagio. Una fatica titanica e che ha dell’impossibile. Quella che a volte accompagna i grandi film realizzati con pochi mezzi.

Carpignano vince ancora. La Calabria del cinema non coperto di pailettes esulta. Gioia Tauro è orgogliosa del suo regista residente. Noi continueremo a raccontare questo grande regista corregionale ormai entrato nei ristretto numero dei migliori del mondo.

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