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La zona prevista per la costruzione dell'antenna

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Corpo forestale in azione a Stefanaconi per ipotesi di violazione alla normativa urbanistica edilizia e ad alto rischio frana

STEFANACONI (VV) – Il personale della sezione Ambiente e territorio del Corpo forestale dello Stato di stanza alla Procura ha proceduto stamani ad apporre i sigilli all’impianto di telefonia mobile della Wind in via di realizzazione sito nel territorio comunale e oggetto di una aspra battaglia condotta dal Comitato civico che, quell’impianto, proprio non lo voleva nelle vicinanze delle proprie abitazioni.

La visione, da parte del maresciallo Pino Colloca e dell’ispettore Francesco Fedele e degli uomini di questa piccola ma attiva sezione di polizia giudiziaria, della mole di accertamenti, ha consentito, pertanto, di contestare le ipotesi di reato di violazione della normativa urbanistica edilizia (poiché si è in assenza di titolo abilitativo) e assenza del nullaosta paesaggistico ambientale (considerato che la zona è boscata e quindi sottoposta a vincolo paesaggistico).

In più, cosa non certo secondaria, la costruzione si colloca in un’area certificata R4, quindi il massimo della scala per quanto concerne il rischio frana in quanto a ridosso della Tangenziale Est, faraonica opera viaria, una delle tante odi allo spreco di denaro pubblico, chiusa proprio per i continui cedimenti.

Alla luce, pertanto, di tutte queste violazioni, nella tarda mattinata di ieri è stato dato seguito al sequestro operato d’iniziativa dalla sezione di Pg su delega del sostituto procuratore Benedetta Callea e al contestuale deferimento dell’amministratore delegato della Wind con le accuse riferite in precedenza.

IL PRECEDENTE. La zona vibonese non è nuova a problemi di questo tipo: nei mesi scorsi (LEGGI) ci fu una protesta simile per delle antenne per la ripetizione del segnale televisivo di proprietà di Mediaset.

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