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Imprenditoria under 35 e assunzioni: con il decreto coesione sostegni a donne, giovani e sud


Incentivi per la creazione di nuove imprese, ma anche sgravi per le assunzioni delle donne e transizione digitale: queste sono alcune delle misure di prossima entrata in vigore contenute nel D.l. 60/2024, il cosiddetto “decreto Coesione”, volte a sostenere le regioni del Mezzogiorno, a ridurre le disuguaglianze Nord-Sud e a favorire l’imprenditorialità giovanile. I sostegni saranno finanziati con 940,2 milioni: di questi, 100 milioni arriveranno dal PNRR e 840,2 milioni arriveranno dal “Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027”.

Gli under 35 che intendono avviare un’impresa nel settore dello sviluppo delle nuove tecnologie e della transizione digitale ed ecologica potranno richiedere un contributo per l’avvio dell’impresa stessa e un’esenzione dai contributi previdenziali per assumere a tempo indeterminato lavoratori under 35, tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025, esclusi i premi e i contributi Inail.
Lo sgravio contributivo durerà fino a 3 anni – comunque entro e non oltre il 31 dicembre 2028 – per un massimo di 800 euro al mese per lavoratore. L’esenzione non potrà essere cumulata con altri sgravi contributivi, ma è compatibile con la deduzione del 120% del costo del personale neoassunto.

Le imprese avviate da giovani under 35, inoltre, potranno avvalersi di un contributo INPS per l’avvio dell’attività pari a 500 euro al mese per un massimo di tre anni, entro e non oltre il 31 dicembre 2028. A erogare la somma, previa accettazione della domanda, sarà lo stesso istituto che riconoscerà gli importi anticipatamente per il numero di mesi inerenti allo svolgimento dell’attività imprenditoriale; le somme ricevute non concorreranno alla formazione del reddito.

Afferisce al decreto Coesione anche la misura denominata “Autoimpiego Centro-Nord Italia”. Dedicata ai giovani under 35, la misura incentiverà la costituzione di nuove attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali, sia in forma individuale che collettiva, attraverso la concessione di voucher e contributi a fondo perduto. I destinatari dovranno risultare in possesso di uno dei seguenti requisiti:

  • essere inoccupati, inattivi o disoccupati;
  • essere destinatari delle misure del programma di politica attiva GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori);
  • trovarsi in condizioni di discriminazione, vulnerabilità sociale o marginalità come definite dal piano nazionale “Giovani, donne e lavoro 2021-2027”.

I finanziamenti riguarderanno l’erogazione di servizi di formazione e accompagnamento alla progettazione preliminare delle attività, tutoraggio per l’incremento delle competenze e interventi di sostegno all’investimento quali voucher di 30mila euro (non soggetti a rimborso) per l’acquisto di beni, servizi e strumenti che salgono a 40mila euro per servizi tecnologici, digitali, di sostenibilità ambientale e risparmio energetico. Sono inoltre previsti contributi a fondo perduto (fino a 120mila euro, pari al 65% delle spese) per l’avvio delle attività e programmi di spesa a fondo perduto tra 120mila e 200mila euro (pari al 60% delle spese).

“Resto al Sud 2.0” è, invece, l’incentivo dedicato ai giovani under 35 che risiedono in Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Lo scopo è, anche in questo caso, favorire la costituzione di nuove attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero-professionali sia in forma individuale che collettiva. Le attività potranno essere avviate con partita IVA, tramite società di persone, a responsabilità limitate, cooperative o tra professionisti. I destinatari della misura saranno giovani che rispetteranno i medesimi requisiti del programma “Autoimpiego Centro-Nord Italia” e vedranno finanziati gli stessi servizi di formazione, supporto, tutoraggio.

Gli incentivi dedicati alle regioni del Mezzogiorno e alle aree colpite dai sismi del 2009 e 2016, tuttavia, saranno maggiori:

  • voucher di avvio fino a 40mila euro (50mila per beni e servizi innovativi) per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle imprese;
  • contributi a fondo perduto fino al 75% per programmi di spesa fino a 120mila euro;
  • contributi fino al 70% per programmi di spesa tra 120.000 e 200.000 euro.

Le iniziative differenti potranno comunque usufruire degli incentivi previsti dal bando “Resto al Sud”.
Mirano invece a promuovere le pari opportunità nel mercato del lavoro per le lavoratrici svantaggiate, anche all’interno della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno, le misure dedicate alle assunzioni delle donne che afferiscono al Programma nazionale “Giovani, donne e lavoro”. L’incentivo è destinato:

  • ai lavoratori privati che assumeranno a tempo indeterminato donne di qualsiasi età che non abbiano un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, residenti nelle regioni ZES;
  • ai datori di lavoro privati che assumeranno a tempo indeterminato donne di qualsiasi età che non abbiano un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, indipendentemente dalla residenza.

Le assunzioni dovranno avvenire tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025; i datori di lavoro saranno esonerati dal versamento del 100% dei contributi previdenziali, esclusi i premi e contributi INAIL, per un massimo di 650 euro mensili per ciascuna lavoratrice, per un periodo massimo di 24 mesi. L’esonero, non cumulabile con altre riduzioni, verrà ricalcolato in caso di dipendenti part-time. In particolare, questo aiuto è subordinato all’autorizzazione della Commissione UE.

In attesa dei rispettivi decreti di attuazione, le misure già promettono di riuscire a fare alcuni passi in avanti attesi da decenni: secondo gli artt. 25 e 26 del decreto Coesione sarà affidata all’INPS la gestione di SIISL (Sistema informativo di inclusione sociale e lavorativa). Il nostro Paese sarà così – finalmente – dotato di una piattaforma unica di politiche attive del lavoro che permetterà l’incontro fra domanda e lavoro e profilerà correttamente i disoccupati al momento dell’iscrizione al sistema.


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