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Attilio Fontana e Guido Bertolaso

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La campagna vaccinale lombarda è in tilt. Ad ammetterlo è proprio Guido Bertolaso, chiamato dal neo assessore al Welfare Letizia Moratti. Il medico in pensione ha però preferito scaricare la colpa sui giovani medici.

Invece di limitarsi ad ammettere gli errori e le mancanze del Pirellone e dell’Amministrazione di cui fa parte, ha infatti preferito puntare il dito contro gli specializzandi di medicina. Giovani medici sbattuti in prima linea dalla primavera 2020, con turni persino più massacranti degli altri perché senza le tutele legali dei contratti regolari.

Medici, secondo Bertolaso, che ora dovrebbero pure lavorare gratuitamente per le vaccinazioni, mentre ai pensionati come lui vengono riconosciuti fino a 6.500 euro al mese lordi. Ma Bertolaso, per sua stessa ammissione, invece di trovare un modo per far funzionare la macchina delle vaccinazioni, ha consultato i legali della Regione per essere sicuro di poter obbligare i giovani a lavorare gratis. «Lo dice la legge – ha detto – ho verificato con gli esperti legali».

LE ACCUSE AGLI SPECIALIZZANDI

Così, mentre tutti pensavano che stesse lavorando per risolvere i problemi, il super commissario cercava il modo per far lavorare gratis le nuove generazioni di camici bianchi. Gli stessi che tuttora regalano decine e decine di ore di lavoro a settimana agli ospedali proprio per un senso di responsabilità che altri non dimostrano.

Notte e giorno, gli specializzandi sono sempre in servizio e con il sorriso. Mentre ci sono dirigenti che raramente si vedono in corsia e che ricevono comunque ricchi premi: basta ricordare gli incentivi per riaprire i reparti “normali” che la Regione ha assegnato ai dirigenti degli ospedali lombardi durante la scorsa estate.

«Avrei molti motivi per essere avvilito e frustrato – ha detto Bertolaso durante la conferenza a Palazzo Pirelli – a partire dall’andamento della pandemia, alle due province in zona rossa a tutti gli effetti, fino alle rianimazioni piene, compreso l’ospedale in Fiera che ha 57 ricoverati in terapia intensiva. Statistiche molto pesanti, oltre al sistema di prenotazioni che continuano a funzionare male». Bertolaso ha aggiunto che la cosa che gli pesa di più è la mancanza di volontari tra gli specializzandi. Ma la scelta di non far lavorare gratis i giovani è stata sostenuta da tutte le università lombarde, «tranne una» ha specificato il commissario. «Se questi sono i giovani» ha polemizzato Bertolaso, lui che ha guidato la costruzione dell’ospedale in Fiera ma non ne ha mai resi pubblici i bilanci.

LE REAZIONI

La sua presa di posizione contro i giovani sembra quasi una vendetta contro i medici che si sono permessi di contestarlo nel 2020 proprio perché l’ospedale in Fiera era più un problema che una soluzione. Perché è stato lui in televisione a dire due giorni fa che i giovani dovevano essere addirittura obbligati dai prefetti.

Affermazioni che hanno suscitato l’indignata reazione di tutte le sigle che rappresentano gli specializzandi: «Non possiamo accettare – hanno scritto in una nota dieci sigle della categoria – che la cattiva programmazione di questa campagna vaccinale continui a riflettersi sulla popolazione e sui medici in formazione specialistica: se la retorica della guerra poteva essere compresa un anno fa, adesso ogni appello alla deontologia per colmare le lacune organizzative finisce per suonare come un palese ricatto. Queste parole vengono rivolte ad una categoria indifesa e troppo spesso dimenticata; non è venuto in mente a nessuno di riservare lo stesso trattamento agli altri medici, nostri colleghi. Vogliamo partecipare alla campagna vaccinale nel rispetto della dignità del nostro lavoro». Invece la Regione ripropone lo stesso copione: Letizia Moratti ha ripescato la stessa retorica bellica parlando di «sanità di guerra».

FALLIMENTI A CATENA

Peccato che sia un film già visto un anno fa. E di fronte al disastro gestionale lombardo, all’Amministrazione Fontana l’unica soluzione pare sia continuare a puntare il dito contro gli altri: il governo nazionale, le case farmaceutiche e magari domani i poteri forti. Nel frattempo si insultano anche i giovani che stanno tenendo in piedi la baracca diroccata in cui si è trasformata la sanità lombarda, perché non hanno protezioni politiche. Mentre i medici della mutua sono fortemente sindacalizzati e quelli con i contratti regolari sono intoccabili. I giovani precari invece sono ricattabili e dunque insultabili.

Sono il capro espiatorio perfetto per una giunta che in un anno ha rovinato quasi del tutto la buona reputazione e i buoni risultati raggiunti in Lombardia a livello sanitario in decenni. Bertolaso è il campione perfetto per un’Amministrazione che ha inanellato fallimenti su fallimenti: ha fatto costruire un ospedale che ha creato più problemi organizzativi che soluzioni secondo gli stessi medici, ma ora insulta i giovani. Perché lui ha speso milioni di donazioni senza rendere conto a nessuno, ma pensa di essere nella posizione di predicare.


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