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Il dg Arpal, Massimo Cassano

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Non c’è pace per i circa 200 lavoratori somministrati dell’Arpal, l’Agenzia per la promozione delle politiche del lavoro. Sembrava che la loro situazione fosse stata sbloccata definitivamente, con i rinnovi dei contratti sino al 30 giugno prossimo dopo essere rimasti a casa senza lavoro per un mese e mezzo, tra dicembre e metà febbraio. Ed invece resteranno in servizio soltanto sino al 24 aprile, non potranno andare oltre altri 30 giorni di proroga.

E’ quanto è emerso ieri, a sorpresa, durante le audizioni in II e IV commissione del Consiglio regionale pugliese: il dirigente bilancio e ragioneria di Arpal, Giuseppe Pascali, ha chiarito che con le risorse attuali non si potrà andare oltre quella data. Infatti, è di 500 mila euro la somma che potrà anticipare Arpal per mantenere in essere i contratti, sufficiente a poter garantire meno di un altro mese di proroga. L’assessore al Lavoro e Formazione Sebastiano Leo, ascoltato in audizione, ha ribadito che l’assessorato non ha la possibilità di mettere a disposizione ulteriori risorse per garantire copertura fino alla fine di giugno.

«Non ci sarà la proroga dei somministrati Arpal fino a giugno così come stabilito dalla legge dì bilancio approvata in Consiglio regionale a dicembre ma solo di un mese fino al 24 aprile. Per questo motivo annuncio che non parteciperò più ai lavori dì queste commissioni, ma la battaglia politica e sindacale per la tutela dei lavoratori si sposta in piazza», annuncia il consigliere regionale del Pd, Michele Mazzarano.

«Da mesi – prosegue – assistiamo ad un continuo scaricabarile sulle responsabilità e sulla mancanza dì risorse tra l’assessorato al Lavoro, quello al Bilancio e Arpal senza addivenire ad una soluzione quando sarebbe bastato dare seguito alla proposta dì attingere le risorse necessarie dal bilancio autonomo della Regione così come da me avanzata nella prima bozza dell’emendamento alla legge dì bilancio dì dicembre.

Ci sarà tempo e modo dì approfondire le responsabilità che ci hanno condotto oggi a rincorrere un problema che si sarebbe potuto risolvere con semplicità. Quello che non è più accettabile – ha continuato il consigliere regionale – è dì assistere ad una assoluta mancanza dì strategia credendo un le commissioni per la disponibilità dimostrata e tutti i commissari ma il nostro impegno non finisce qui. Ci sono altri strumenti per la battaglia politica e sindacale, compresa la mobilitazione dì piazza».

Insomma, le polemiche sull’Arpal non finiscono: dopo un mese e mezzo di attesa, il 14 febbraio i 200 lavoratori erano tornati in servizio. Inizialmente era stato promesso che sarebbero rimasti operativi sino al 30 giugno ma ieri l’amara sorpresa. L’ennesima polemica in una vicenda che non trova pace da due mesi: infatti, nonostante il Consiglio regionale pugliese avesse, prima di Natale, approvato una norma per autorizzare Arpal Puglia a prorogare per sei mesi i contratti dei 200 lavoratori in somministrazione, in attesa che il concorso venisse portato a termine, adesso si scopre che le risorse non ci sono.

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