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Massimo Ferrero

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È stato arrestato dai militari della Guardia di finanza, nell’ambito di un inchiesta della procura di Paola, guidata dal procuratore Pierpaolo Bruni, per reati societari e bancarotta, il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero. La squadra di calcio non è comunque coinvolta nelle indagini ma Ferrero, dopo l’arresto, ha comunque presentato le dimissioni dalla massima carica di dirigente della società blucerchiata.

Al momento l’imprenditore è stato trasferito in carcere, mentre per altre quattro persone sono stati disposti gli arresti domiciliari.

L’arresto è avvenuto a Milano. Ferrero è stato portato nel carcere di San Vittore. Complessivamente, compreso gli indagati, sono nove le persone coinvolte.

Agli arresti domiciliari sono finiti: Vanessa Ferrero, 48 anni, figlia di Massimo; Giorgi Ferrero, 41, nipote di Ferrero; Giovanni Fanelli, 53 anni, di Potenza; Del Gatto Aiello, di Torre Annunziata, 55, residente ad Acquappesa.

Risultano indagati e perquisiti: Roberto Coppolone, 55 anni, di Roma; Paolo Caino, 77, di Roma; Cesare Faziolu, 64, di Roma, Laura Sinni, 56, di Roma.

Secondo quanto emerge, l’inchiesta sarebbe collegata al crac di quattro
società nel settore alberghiero, turistico e cinematografico con sede in provincia di Cosenza. Le società, da quanto si è appreso, sono state dichiarate fallite qualche anno fa. Una tesi confermata anche dall’avvocato Giuseppina Tenga, legale dei Ferrero.

Perquisizioni in varie regioni, tra cui Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e Calabria. Perquisita anche la casa romana di Massimo Ferrero a piazza di Spagna, in pieno centro. 

LA SAMPDORIA

“Con grande stupore si è appreso dell’odierna esecuzione di una misura cautelare di custodia in carcere a carico di Massimo Ferrero, richiesta da parte della Procura della Repubblica di Paola per vicende fallimentari relative a fatti di moltissimi anni fa e rispetto alle quali non sono di chiara ed immediata percezione le stesse esigenze cautelari alla base per l’evidente assenza di attualità, tanto più considerando che per tre delle quattro società calabre coinvolte vi era già stata allo scopo una transazione con le relative procedure già perfezionata e adempiuta”.

E’ quanto si legge in un comunicato della Sampdoria.

“Tali vicende, in ogni caso, preme precisare che sono del tutto indipendenti tanto rispetto alla gestione e alla proprietà della Società U.C. Sampdoria quanto rispetto alle attività romane di Ferrero e legate al mondo del cinema, già oggetto di procedura avanti al Tribunale di Roma”.

Ferrero comunque si è dimesso, di legge nello stesso comunicato “proprio per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza di un tanto rispetto all’U.C. Sampdoria e al mondo del calcio”.

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