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COSENZA – «Non è solo un palazzo, qui sta crollando tutto». Stefano Catanzariti del Comitato Piazza Piccola è indignato. Lo dimostra il tono di voce che utilizza, a seguito dell’ennesimo cedimento, riguardante uno e più immobili, verificatosi oggi nel centro storico della città bruzia.

In particolare, a crollare, complice il brutto temporale del pomeriggio, il solaio di un palazzo, lo stesso che, oltre tre settimane fa, aveva allarmato, sempre per l’instabilità, i residenti di Santa Lucia.

Ma non è tutto: dieci metri più giù, sgretolatisi anche i cornicioni di un ulteriore stabile. Ai crolli si sommano i problemi relativi agli allagamenti, non inusuali nella zona. Immediato, a ogni modo, l’intervento dei Vigili del Fuoco e degli agenti della Polizia Municipale. Non si registra fortunatamente alcun danno alle persone.

«Non possiamo più vivere così – prosegue Catanzariti, commentando quanto avvenuto –. Una famiglia, appunto residente nelle vicinanze della zona interessata a questi continui crolli, è stata evacuata in via preventiva. Si deve fare qualcosa, le istituzioni devono fare qualcosa perché tutto ciò è vergognoso. Noi del Comitato Piazza Piccola – dice ancora – presto chiederemo un incontro al prefetto di Cosenza per denunciare la gravità della situazione, che ha a che fare con la sicurezza di tutti. È una questione urgente e improrogabile».

Per lo spavento, il boato e il rumore provocato dal cedimento del solaio, in strada si sono radunati diversi residenti e cittadini, che hanno temuto il peggio: pianti di bambini, furia e commenti di collera hanno pertanto attraversato i vicoli più profondi del quartiere, non nascondendo, oltre all’apprensione, un certo disagio per le rispettive condizioni abitative.

Gli stessi cittadini, nei giorni scorsi, e cioè in occasione della festa della Repubblica del 2 giugno, avevano manifestatamente protestato in piazza XV Marzo, davanti alle istituzioni, esponendo svariati striscioni di indignazione relativamente alla situazione “crolli” (in particolare, il cedimento di cornicioni e tegole di un fabbricato di proprietà privata su Corso Telesio aveva determinato la chiusura al traffico veicolare; provvedimento, a seguito dei lavori di messa in sicurezza, venuto meno). Sugli striscioni posti sulle transenne delimitanti il Palazzo della Provincia campeggiavano le seguenti scritte: «La città vecchia in ostaggio non festeggia»; «La Repubblica muore nel centro storico».

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