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Il governo Renzi ha chiuso la procedura di accesso agli atti ed ha sciolto per infiltrazioni mafiose il comune di Tropea

TROPEA – Lo scorso primo agosto una crisi politica ha posto, nei fatti, fine all’esperienza amministrativa del sindaco Giuseppe Rodolico, eletto nella primavera 2014, alla guida del comune di Tropea (LEGGI LA NOTIZIA), la mancata approvazione dell’assestamento di Bilancio, infatti, ha causato il tracollo della maggioranza con il conseguente intervento da parte della prefettura di Vibo Valentia che aveva dato 20 giorni di tempo per ritentare l’approvazione al termine dei quali sarebbe scattato come prevede la legge il commissariamento. I 20 giorni non sono passati ma le fratture politiche non sembrano essersi rimarginate lasciando prevedere che il comune sarebbe stato presto soggetto ad una gestione commissariale.

Ma al di là della questione politica, a sciogliere ogni dubbio è intervenuto il Governo di Matteo Renzi che chiudendo la procedura di accesso agli atti aperta lo scorso ottobre (LEGGI LA NOTIZIA) ha decretato lo scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata, nello specifico della ‘ndrangheta, nella gestione dell’ente locale. A chiarire se si sia trattato di una infiltrazione diretta o di una influenza da parte di esponenti della criminalità nei confronti di esponenti dell’amministrazione considerati dagli inquirenti sensibili alle influenze della ‘ndrangheta sarà la relazione di accompagnamento alla proposta avanzata dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, di scioglimento dell’ente.

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Quel che è certo è che ora Tropea sarà commissariata e guidata da una triade di nomina ministeriale per i prossimi 18 mesi (eventualmente prorogabili di ulteriori 6 mesi) che avrà il compito, oltre che di gestire cumulando i pieni poteri di sindaco, giunta e consiglio, l’ente anche di ripristinare i presupposti di legalità nella gestione della pubblica amministrazione prima del ritorno degli elettori alle urne.

Una nota che fa riflettere è legata al fatto che il consiglio comunale di Tropea è stato sciolto con il medesimo atto con cui è stato sciolto per la medesima ragione il comune di Corleone in Sicilia città natale dei boss della mafia.

Sciolto per infiltrazioni mafiose anche il comune di Bovalino

Anche il comune di Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, è stato interessato dal provvedimento del Governo che ha prorogato di altri sei mesi lo scioglimento per presunte infiltrazioni nella gestione dell’attività amministrativa dell’ente della criminalità organizzata gia decretato ad aprile 2015. Dal 2 aprile 2015, infatti, il comune di Bovalino è guidato dalla triade di commissario composta dal viceprefetto Alberigo Gentile, dal viceprefetto aggiunto Rosa Correale e dal funzionario economico-finanziario Emiliano Consolo.

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