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Rino Gaetano

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Amadeus annuncia anche un omaggio a Rino Gaetano, originario proprio di Crotone, in occasione del Capodanno Rai ma aggiunge: «La Calabria è una regione che esprime arte, formata da artisti: è un valore aggiunto, con un entusiasmo che si legge negli occhi delle persone».

CROTONE – L’anno che verrà, la trasmissione che festeggia il Capodanno su Rai 1, trasmessa in diretta da Crotone, renderà omaggio a Rino Gaetano, cantautore nato proprio nella città calabrese.

L’OMAGGIO DEL CAPODANNO RAI A RINO GAETANO NELLA SUA CROTONE

“L’idea – spiega Amadeus, durante la conferenza stampa da Crotone – era di rendere omaggio a Rino Gaetano, facendo cantare le sue canzoni direttamente alla gente: le idee più semplici sono quelle più funzionali. Rino ci ha lasciato qualcosa che resterà per sempre”.

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Poi Amadeus ricorda altri artisti calabresi: «Mia Martini e Mino Reitano sono altri due nomi che appartengono alla storia. Poi c’è Loredana Bertè… L’Italia è un Paese che sa fare musica e la Calabria è una regione che esprime arte, formata da artisti: è un valore aggiunto, con un entusiasmo che si legge negli occhi delle persone. È bello sapere di lasciare qualcosa alle persone anche dopo il 1° gennaio, quando smontiamo tutto e andiamo via. Come per il Festival di Sanremo, io provo a scegliere canzoni che rimangano nel tempo e mi piacerebbe che questo Capodanno potesse essere ricordato».

CAPODANNO RAI A CROTONE, IL CAST DE L’ANNO CHE VERRÀ

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Venendo al cast musicale, spiega Amadeus, «ho cercato di portare nomi importanti nei vari generi: dalla tradizione come i Ricchi e Poveri e Romina Power, a cantanti da classifica come Annalisa o The Kolors. Mi piace unire tanti mondi musicali. Ci sarà tanta energia e voglia di cantare. Cerco canzoni che il pubblico già conosce e che canterà e già durante le prove abbiamo visto l’energia e la passione che mette la città di Crotone». Del resto, ricorda, «conosco molto bene il Sud: i miei genitori sono siciliani, mia moglie è napoletana; e conosco il sentimento e il senso di appartenenza dei calabresi».

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