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Francescantonio Stillitani

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Operazione Olimpo, accusa di estorsione per Franco ed Emanuele Stillitani: avrebbero preteso l’assunzione di 2 presunti aderenti alla cosca Accorinti

VIBO VALENTIA – Entrambi avevano ricevuto una ordinanza di custodia cautelare agli arresti nell’operazione “Imponimento”, entrambi erano tornati liberi da poco tempo; entrambi adesso sono nuovamente finiti in carcere. È un destino legato anche nelle vicende giudiziarie quello dei fratelli Stillitani, Franco ed Emanuele, noti imprenditori turistici napitini, il primo dei quali più volte assessore regionale.

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I due sono accusati, insieme a Saverio Prostamo e Salvatore Muggeri, di estorsione in danno dell’imprenditore Paolo Cesar Miranda Manzoni, direttore pro tempore del “Tui Magic Life” di Pizzo. L’avrebbero costretto ad assumere Prostamo e Muggeri, quali dipendenti della struttura, con mansioni di guardiani e un contratto di lavoro a tempo indeterminato stipulato in data 1 maggio 2019.

Le indagini hanno preso le mosse dalle dichiarazioni rese da Mario Mauro, amministratore delegato della società. Questi ha riferito: “Mi pare vi fossero quattro guardiani o addetti alla sicurezza della precedente gestione che non potevano essere licenziati avendo un contratto a tempo indeterminato e che pertanto vennero assorbiti dalla Magic Life. Ora che realizzo meglio, ricordo che sorse una problematica in tal senso con gli Stillitani, che posero la questione dinanzi al nostro commercialista”.

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OPERAZIONE OLIMPO, GLI STILLITANI ACCUSATI DI ESTORSIONE

L’inchiesta ha fatto emergere come l’esigenza e la volontà, da parte degli Stillitani – i quali «risultavano contigui alla cosca degli Accorinti di Briatico e quindi ben addentro alle politiche di ingerenza della criminalità organizzata» – di controllare la struttura emergesse, del resto, dalla conversazione captata il 6 febbraio 2019, intercorsa tra Vincenzo Calafati ed Emanuele Stillitani, durante la quale, parlando degli equilibri e delle influenze delle cosche locali, i due riconoscevano la necessità che la presenza degli Accorinti, tramite l’assunzione di Prostamo e Muggeri, avrebbe dovuto essere tollerata presso la struttura ricettiva.

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Lo stesso Calafati incontrava Prostamo e Muggeri paventava l’intervento di Luigi Mancuso, dichiarando di avere timore dello stesso, mentre  gli altri due avrebbero manifestato intenti minatori nei confronti di Manzoni (CALAFATI: dobbiamo essere chiari.., perché sennò Luigi viene qua, adesso ti do il numero mio, non facciamo cazzate che non vi conviene a nessuno…
PROSTAMO:… inc.le … qui si fa quello che dice lui!; 
MUGGERI:…inc.le… il direttore, cominciano… inc.le… mangia… dove se le mangia… e cominciamo come i vecchi tempi! .. inc.le .. parliamo… alla calabrese!; 
PROSTAMO: inc.le quando va a mangiare alla Marinella e due lo stroppiano).

LE ACCUSE DI PRESSIONI PER L’ASSUNZIONE “DI LORO UOMINI”

Ancora nella stessa giornata, Calafati incontrava anche Manzoni. Questi gli riferiva di aver ricevuto pressioni anche dagli Stillitani per l’assunzione di loro uomini. Poi si richiamano le dichiarazioni rese dal manager.

«Preciso che alla mia presentazione come direttore da parte della Tui ai fratelli Stillitani mi fu detto da questi ultimi che se non volevo avere problemi in zona relativa alla gestione del villaggio, avrei dovuto fare “riferimento” “affidamento” proprio a loro che si presentavano come conoscitori delle dinamiche del territorio. […] 
Per le aree che riguardano la guardiania, la manutenzione e il giardinaggio, per la selezione e la scelta di tali figure ho subito diverse sollecitazioni e pressioni da parte degli Stillitani che, in più circostanze, mi hanno fatto intendere di non poter operare delle scelte libere ed obiettive rispetto alle qualità dei soggetti da selezionare per le predette mansioni. I soggetti per i quali la proprietà della struttura hanno preteso l’assunzione sono Muggeri Salvatore e Prostamo Saverio per la guardiania […] La prima volta che incontrai Franco Stillitani, mi presentò Muggeri e Prostamo, come persona di fiducia dell’imprenditore vibonese. È a me noto che Muggeri è il genero di Accorinti Antonino, quest’ultimo capo dell’omonimo clan di Briatico. […] I due soggetti si erano stati presentati dai fratelli Stillitani come loro persone di fiducia».

OLIMPO, PER IL GIP NESSUN DUBBIO SULL’ACCUSA DI ESTORSIONE A CARICO DEGLI STILLITANI

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Al gip appare cristallizzata, in punto di gravità indiziaria, la condotta estorsiva perpetrata in danno dell’imprenditore Manzoni. L’uomo «è stato costretto dai fratelli Stillitani ad assumere Prostamo e Muggeri quali dipendenti della struttura». Del resto, che quanto contestato nell’ambito del blitz Olimpo sia «estorsione lo si evince agevolmente – scrive sempre il gip – sia dalle modalità con cui i soggetti (i fratelli Stillitani ndr) hanno imposto la loro volontà, sia dai soggetti stessi da cui proveniva la richiesta, posti in continuità con la cosca degli Accorinti»

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