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Enza Bruno Bossio alla conferenza stampa durante la quale Enza Bruno Bossio attacca Gratteri

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COSENZA – Parte del Pd attacca Gratteri. È successo questa mattina, in un noto hotel del centro città, durante la presentazione dei candidati dem alle politiche del prossimo 25 settembre. La prima a “sferrare” il colpo è la parlamentare uscente, in corsa nel collegio plurinominale della Camera in Calabria, Enza Bruno Bossio che, nel suo intervento, attacca per l’appunto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.

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«Giovedì, a seguito del blitz coordinato dalla Dda (l’Operazione Reset meglio nota come Sistema Cosenza, che ha portato a eseguire misure cautelari nei confronti di 202 persone, ndr), tutta la politica ha applaudito al procuratore. Certo – dice la deputata democrat -, chi non è contro la mafia. Ma leggere sui quotidiani titoli come “Sgominate le cosche” con a corredo le foto di tre politici significa ledere diritti, nonché la capacità di amministrare».

«A questo proposito – aggiunge Bruno Bossio – mi piace sottolineare quanto ripotato da “Il Foglio”: Gratteri dapprima ha convocato una conferenza stampa per spiegare i dettagli dell’operazione, poi l’ha sconvocata a causa della legge di Enrico Costa di Azione sulla presunzione di innocenza, attaccandola, e poi l’ha nuovamente convocata, dando contro al mondo politico. Io mi chiedo – continua – se Gratteri voglia seguire la legge o essere la legge. Perché, diciamolo, anche la mafia vuole essere la legge; mentre il Pd, che è contro le cosche, vuole difendere lo stato di diritto».

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CRITICHE ANCHE DA PARTE DELLA CANDIDATA FRANCESCA DORATO

Scrosciante l’applauso in sala. «Emozionata», si dice, invece, la candidata del Pd Francesca Dorato al Senato nell’uninominale. Dopo l’intervento in cui Enza Bruno Bossio attacca Gratteri, infatti, il consigliere comunale di Castrovillari dice: «La magistratura dovrebbe essere un organo terzo. Noi non possiamo consentire ai giudici di creare precedenti che diventino legge, quando legge non sono». Sulla vicenda, e più in particolare, sulle dichiarazioni del presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra relative alla possibilità di costituire commissioni d’accesso nei Comuni di Cosenza e Rende, interviene anche Gianni Papasso, candidato, in quota Psi, al collegio uninominale Corigliano-Rossano della Camera.

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«Cosenza – dice – non può essere un’altra Cassano. Quando ho letto le dichiarazioni di Morra, ho subito chiamato Franz». E Franz non può che essere Franz Caruso, sindaco socialista della città bruzia, pure presente all’appuntamento. «Certi soggetti politici – dichiara il primo cittadino –, che non hanno prestigio personale, vorrebbero verificare la situazione del Comune che amministro (uno dei suoi assessori, Francesco De Cicco, è ai domiciliari a seguito dell’Operazione Reset, ndr). Ebbene – chiosa Caruso – io a Morra, la cui carica per fortuna durerà poco, consiglio di guardare alla sua situazione “interna”, perché nella casa comunale cosentina c’è esclusivamente legalità».

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In platea, seduta in fondo, c’è pure il neo vicesindaco dell’amministrazione di Rende Annamaria Artese (il cui fratello Ariosto è stato arrestato nell’ambito dell’operazione Reset). Il vicesindaco, che si trova a operare senza un sindaco e un assessore (Marcello Manna e Pino Munno sono appunto ai domiciliari a seguito del blitz), indossa occhiali scuri; in un primo momento dice che sì, rilascerà una dichiarazione alla stampa, ma poi ci ripensa. È accomodata troppo lontano dalle prime file per dire con certezza se, quando il Pd attacca Gratteri, applauda o meno.

GLI ATTACCHI A COSENZA DELLE CANDIDATE PD IN CONTRASTO CON LA NOTA A SOSTEGNO DI GRATTERI

A ogni modo, gli interventi in questione – quello della Bruno Bossio che attacca Gratteri nella specie – quasi contraddicono la nota che il Partito democratico della Calabria ha diramato a seguito dell’operazione della Dda di Catanzaro. «Il Partito democratico, pur certo che saranno le sedi opportune a poter esprimere una qualsiasi sentenza e rispettando la presunzione di non colpevolezza, esprime massimo apprezzamento per l’immane lavoro messo in campo dal procuratore Nicola Gratteri», recitava, non a caso, la nota.

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A COSENZA PARTE DEL PD ATTACCA GRATTERI, IRTO GLISSA SULL’ARGOMENTO POI PRECISA

Irto Bossio Pd attacca Gratteri
Nicola Irto, Vittorio Pecoraro e Maria Locanto alla conferenza stampa durante la quale Enza Bruno Bossio attacca Gratteri

Durante la presentazione dei candidati, glissa sul punto giustizia il segretario regionale del partito, Nicola Irto, candidato come capolista al Senato nel plurinominale. A domanda precisa («Perché è stato l’unico a non intervenire sulla questione?»), risponde che «non è vero, anche altri non sono intervenuti». Sollecitato, dunque, a commentare il blitz, ricorda, in maniera al quanto infastidita, che l’appuntamento di oggi «riguarda la presentazione dei candidati, non altre considerazioni». Considerazioni che, tuttavia, tutti i presenti, iscritti e simpatizzanti di casa democrat, fanno prima e dopo, a margine e sottovoce, dell’evento.

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LA PRECISAZIONE DI NICOLA IRTO E VITTORIO PECORARO

A seguito della pubblicazione di questo articolo, arriva una nota firmata da Nicola Irto e Nico Stumpo, candidati capolista al Senato e alla Camera per il Partito democratico, che ribadiscono la posizione del Pd subito dopo gli arresti di Cosenza e «smentisce categoricamente qualsiasi attacco al procuratore Nicola Gratteri e agli uomini di Stato che in questa operazione sono stati impegnati a tutela della legge». «L’interpretazione riportata dal Quotidiano del Sud è assolutamente distante da quella che è la posizione del Partito Democratico, unica forza politica ad aver espresso apprezzamento proprio per l’operato del procuratore Gratteri», conclude la nota.

«La discussione di oggi non ha mai inteso essere un attacco ai magistrati inquirenti. Uno dei miei primi atti da Segretario provinciale è stato mandare una lettera alla Procura di Cosenza per esprimere apprezzamento nella comune battaglia per la legalità. Il Partito democratico nella provincia di Cosenza è presidio di rispetto della legge e svolge costantemente sul territorio un’attività di contrasto alla criminalità organizzata. Noi siamo nettamente contro tutte le mafie per vocazione e missione.» scrive, invece, sempre dopo la pubblicazione dell’articolo del “Quotidiano del Sud”, Vittorio Pecoraro, segretario del Pd Cosenza.

Pecoraro poi aggiunge «Nella lunga articolata e dettagliata discussione di oggi, si sono rinnovati gli auspici di questa lotta alla criminalità organizzata senza quartiere, sempre all’insegna dei mezzi della Costituzione e del giusto processo. In relazione ai fatti di Rende, non è mia prassi commentare attività di indagine e ordinanze su misure cautelari, ma rinnovo sentimenti di forte fiducia nella giustizia anche all’insegna della rapidità del giudizio»,

Confermiamo, a ogni modo, le dichiarazioni espresse pubblicamente dalle candidate democrat Enza Bruno Bossio e Francesca Dorato, nonché tutte le altre riportate (RIPRENDI LA LETTURA DELL’ARTICOLO ORIGINARIO).

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