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CROTONE – Il 1978 è stato un anno importante per Rino Gaetano, tanto che dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, che lo vide trionfare (anche se in realtà arrivò solo terzo) volle organizzare quello che fu il suo unico concerto nella sua città, Crotone.

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Un concerto strano, di cui non si conserva alcuna testimonianza audio, video o immagini e che iniziò con una forte contestazione al cantautore.

A raccontare questa pagina della musica crotonese, scritta il 23 agosto 1978 nello stadio Ezio Scida. il promotore del concerto, l’allora 22enne Antonio Bevilacqua.

Innanzitutto, il promoter sottolinea che lo stesso Rino aveva voluto il concerto. «Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo – dice in merito –  Rino Gaetano obbligò il suo manager ad organizzargli un concerto nello stadio della sua Città, perché desiderava ritornare nella sua Crotone. Il suo manager propose di organizzare il concerto prima al Comune ed all’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Crotone, poi alla Provincia di Catanzaro ed alla Regione Calabria, ma tutti questi Enti pubblici rifiutarono. Alla fine si rivolse all’Arci-Uisp nazionale e questi contattarono il presidente provinciale di allora, il rimpianto Peppino Guido. Purtroppo – continua nell’esposizione dei suoi ricordi Bevilacqua – in quel periodo lui era ricoverato in ospedale e così lui coinvolse me, in quanto allora io ero il vice presidente dell’associazione».  

Sottolinea, lo stesso promoter di allora che era uno studente universitario di 22 anni, che da Cosenza ogni fine settimana tornava a Crotone «con nessuna esperienza di organizzazione di concerti o di grandi eventi. Inoltre dovevo firmare un contratto di parecchi milioni di vecchie lire, con la penale che in caso di qualsiasi impedimento (pioggia, contestazioni) avrei, comunque, dovuto pagare un terzo del budget previsto».

Fino alla fine, evidenzia Bevilacqua i dubbi lo assalirono, ma a rimuoverli fu una telefonata.

«Ricevetti una telefonata dal manager, che mi passò Rino Gaetano. Una telefonata di mezz’ora con cui mi spiegò l’immenso desiderio che aveva nel ritornare nella sua città nativa, che lo vide partire da bambino migrare verso Roma. Così mi convinse di accettare la sfida, firmare il contratto milionario e di organizzargli il concerto a Crotone. Ricordo – continua Bevilacqua – che allora Rino Gaetano non era molto conosciuto, nonostante il successo che ebbe qualche mese prima al festival di Sanremo, quando conquistò il terzo posto con la canzone Gianna. Anzi aveva molto più popolarità Mino Reitano e molti lo confondevano con lui».

Tra le altre difficoltà, poi, il fatto che «fino al 1978 non era mai stato organizzato un concerto nello stadio di Crotone, pertanto non fu facile organizzarlo perché non c’erano precedenti e soprattutto ottenere i permessi necessari. Ricordo che ho dovuto regalare un migliaio di biglietti omaggi a tutti gli Enti interessati. Inoltre alcune TV locali pretendevano di effettuare la video registrazione del concerto gratis, cosa che io non permisi. Così alcune di loro per vendicarsi hanno cercato di boicottare il concerto inventandosi la storiella che Rino Gaetano in una nota trasmissione televisiva nazionale avesse rinnegato di essere nato a Crotone. Col senno di poi a posteriori, dopo quello che è successo, ne sono amaramente pentito per quella presa di posizione così netta, perché dopo 40 anni non esiste alcun filmato o foto del concerto di Crotone».

Il boicottaggio di alcune TV locali, indusse i promotori a fare «una grande pubblicità in tutti i campeggi ed alberghi della provincia di Crotone, allora c’è ne erano circa 100. Così la maggior parte del pubblico, che riempì lo stadio, era composto da turisti del nord Italia e non da crotonesi».

Ma anche dopo la vendita dei biglietti e la buona presenza di spettatori, i problemi non finirono.

«Ricordo – racconta infatti Bevilacqua – che prima di iniziare il concerto verso le ore 20 un gruppo di persone, dalla gradinata, si mise a fischiare e buttare pietre sul palco, io ero nella biglietteria e fui chiamato ad intervenire. Fu così che andai sul palco, presi il microfono, feci una severa rimproverata a quelle persone ed invitai il pubblico a zittirli con un forte applauso. Poi chiesi al pubblico di chiamare Rino Gaetano a gran voce e quando salì gli chiesi, davanti a tutti, di chiarire le falsità che avevano diffuso sul suo conto. Così lui disse che si è sempre vantato di essere crotonese e che musicalmente si era cresciuto a Roma, lasciai il palco e ritornai nella biglietteria».

Dopo le incomprensioni iniziali, nel racconto di Bevilacqua, il concerto continuò in maniera trionfale con tutto il pubblico a cantare le sue canzoni, per poi terminare dopo mezzanotte. «Alla fine del concerto – ha chiosato l’organizzatore del concerto – Rino venne in biglietteria per invitarmi a cena, ma io ero troppo indaffarato a contare i soldi per pagare il suo manager e così gli risposi a malincuore che non potevo. Così lui mi ringraziò per tutto quello che avevo fatto e mi disse che lo avevo reso felice perché il suo sogno diventò realtà. Partito da emigrante da Crotone è ritornato trionfatore a Crotone. Purtroppo da quella notte non l’ho più rivisto. Ciao Rino».

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